Appuntamenti Marzamemi

PomodoroVinoPesce a Marzamemi

Il 25 gennaio

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Marzamemi - A sorpresa dal cilindro dei guru della finanza esce l’Italia come potenziale economia emergente del 2014. Secondo un’analisi fatta da diversi stakeholder del mondo della finanza il Belpaese potrebbe scommettere sull’alto potenziale economico ancora inespresso, puntando soprattutto sui prodotti d’eccellenza e allargando il raggio della loro esportazione. Una previsione che già da tempo il sud est siciliano ha inteso fare propria e che concretizzerà il prossimo sabato 25 gennaio nel convegno “POMODOROVINOPESCE- I gioielli alimentari della Sicilia sud Orientale, tra narrazione e accoglienza” che si svolgerà nel Palmento Di Rudinì a Marzamemi. L’evento è organizzato dalla Regione Siciliana dal Comune di Pachino, dal Consorzio di Tutela Igp Pomodoro di Pachino e dal circolo Terramitica, insieme ad altri partner ed associazioni territoriali.

Un momento di riflessione e confronto tra i maggiori attori economici del territorio, che pur nella crisi hanno resistito grazie ad un’agricoltura di qualità, alla produzione di vini di eccellenza e al comparto della pesca; ma anche una tappa da cui partire per lanciare la scalata all’ Expo 2015 verso cui il settore enogastronomico e del turismo guardano con grande interesse. Per farcela la Regione Sicilia ha promosso questo convegno, inserendolo all’interno del Psr, per spronare le aziende a lavorare insieme verso un’agricoltura 2.0: “Oggi non basta più sapere produrre dei prodotti eccellenti- spiega Giuseppe Taglia, Dirigente dell’Assessorato Regionale siciliano all’Agricoltura-: senza l’organizzazione del loro percorso e un’adeguata comunicazione essi non riescono ad assumere nei confronti del mercato il loro valore potenziale. Bisogna imparare a concepirsi insieme e, in questo nuovo assetto, a fare insieme un percorso reale, fatto di tappe e di lavoro”. L’agenda degli intervenuti sarà ricca di spunti sia per i privati che per le istituzioni: ”Sono convinto- spiega Nico Torrisi, Presidente di Federalberghi Sicilia- che la nostra terra non possa solo sopravvivere, come è stato fino ad oggi, ma vivere pienamente puntando su tre capisaldi: turismo, agroalimentare e cultura. Bisogna colmare il profondo gap infrastrutturale di cui soffre la nostra terra, non solo creando le infrastrutture che mancano, ma potenziando e mettendo in relazione tra di loro quelle che esistono già”.

A legare tutto sarebbe il valore di una “comunicazione strategica quanto più possibile sistemica, utilizzando il viaggio verso l’Expo 2015 come test. Penso- chiarisce il docente di Comunicazione Strategica e Giornalismo Digitale presso l’Università di Messina Francesco Pira- che per ottenere buoni risultati è importante che la comunicazione autoprodotta da tutti i soggetti operanti sul territorio e quella eteroprodotta (stimolando i mass media) si orientino verso un utilizzo ben orchestrato dei vecchi e nuovi mezzi di comunicazione. Nell’era della comunicazione globale i messaggi devono essere molto efficaci, universali e anche capaci di attraversare i confini nazionali o europei”. L’impresa potrebbe essere ardua, se a rafforzare l’identità del territorio siciliano non ci fosse un protagonista d’eccezione: il suo patrimonio enogastronomico.  “Il cibo rappresenta ancora oggi uno dei canali privilegiati attraverso cui parlare del territorio- racconta Carmelo Chiaramonte, cuciniere errante-. Ogni piatto è un racconto che si snoda attraverso molte mani e molte vite e diventa dunque un mezzo narrativo potentissimo. Allo stesso tempo, però, oggi più che mai, ne siamo attratti perché non lo conosciamo più. Uno stile di vita frenetico e la perdita di contatto con i prodotti della nostra terra stanno recidendo delle radici su cui intere generazioni hanno fondato la propria memoria”.

L’incontro ospiterà numerosi stakeholder del mondo dell’enogastronomia, del turismo, del giornalismo, della comunicazione e di istituti di ricerca che uniranno le forze per redigere una direzione comune verso l’Expo 2015.

 

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“Expo 2015 è un’opportunità di sviluppo per il turismo e per l'economia agricola  della Sicilia- dichiara Ombretta Parma, segretario generale dell’associazione Terra Mitica-. La Sicilia Sud Orientale si trova attualmente  in una situazione di frammentazione  dell’offerta, mentre  invece deve andare verso la realizzazione di un sistema di territorio più coeso e sempre più aperto all’internazionalizzazione, migliorando le sue performances, diventando così  un'area che punta su accoglienza, enogastronomia e agricoltura come  strumenti strategici per  salire nelle graduatorie internazionali delle mete turistiche. L’esperienza turistica, infatti, coinvolge molti aspetti della vita economica e sociale e richiede, anche per la Sicilia Sud orientale, un modello inter-organizzativo che fissi una strategia e obiettivi a termine, così come avviene per qualsiasi azienda”.


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