Cultura Ragusa

Single forzati e single di ritorno, in teatro a Ragusa

Milena Miconi e Diego Ruiz

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Ragusa - «Che problema c'è? Mettiamo gli spettatori sul palco con noi!». Scherza, Diego Ruiz, entusiasta per il successo che il suo spettacolo "La stranissima coppia" ha riscosso già in fase di prevendita: tre serate più che sold-out al piccolo teatro Donnafugata di Ragusa Ibla. «Il pubblico di Ragusa è speciale: è più recettivo che altrove, entra subito in empatia. Non capita spesso che il pubblico si lasci andare durante lo spettacolo: di solito esprime il suo entusiasmo alla fine. A Ragusa no: i ragusani si ammazzano dalle risate, almeno con me! È la terza volta che porto uno spettacolo al Donnafugata, e come ogni volta prima di arrivare vengo sommerso da messaggi di amici ragusani su Facebook, persone che mi hanno conosciuto sul palco e con le quali continuo a sentirmi tutto l'anno: mi postano le foto dei piatti tipici, mi invitano a ritornare. Per il nostro wekeend ragusano un gruppo di amici/fan ha organizzato un pranzo domenicale in una trattoria modicana: un gesto d'affetto che apprezzo molto, che mi onora. Per una ragione o per l'altra torno sempre in Sicilia, è una terra che amo moltissimo».

Un testo leggero ma ponderato quello proposto al pubblico di Ragusa, un atto unico incentrato sul tema della "seconda volta": una riflessione sulle possibilità dell'amore scandita dai tempi comici e dalle esasperazioni caratteriali di una splendida Milena Miconi e di un buffissimo Diego Ruiz, multiforme nel suo ruolo di sceneggiatore, regista, produttore e attore. I toni sono quelli, consueti alla coppia artistica, della commedia romantica; i temi invece sono quelli, apparentemente più gravi, delle ansie che conseguono alla fine di un amore, quei fantasmi del passato che ritornano sui "single di ritorno", i "singles forzati": «ne ho visti moltissimi - spiega Ruiz- l'ho scritto pensando a loro. Sono quei quarantenni reduci da una relazione importante, da un matrimonio o una convivenza, che si trovano a doversi rimettere in gioco, a doversi riciclare: togliersi le pantofole e tornare attraenti, ricominciare a corteggiare».

Come dire: capita a tutti, potrebbe trattarsi della nuova frontiera della crisi di mezza età, anticipata per forza di cose dall'ansia dei tempi. Crisi sì, ma tutta da ridere. Calcati i caratteri, colorate le scene, esasperati i difetti: l'incontro tra i due separati Milena e Diego è uno scontro di nevrosi, in un crescendo di comicità, al limite con il gioco delle parti. Un uomo traumatizzato da una donna dispotica, che suo malgrado ne trova una ancora più forte: «È un mio vizio - racconta Ruiz - mi divertono le donne comiche». «La mia Milena - aggiunge la Miconi- è un concentrato di paturnie: un personaggio credibile ma esagerato. Una donna con dei difetti comuni, portati all'esasperazione, e caricata di tutti gli aspetti negativi, i pregiudizi e la voglia di rivincita di una donna che deve ricominciare e che si porta dietro un bagaglio pesante di esperienze, una che quando si trova accanto un uomo onesto si chiede subito dove sia la fregatura. Io non sono una comica, è la commedia che ti porta a vivere delle situazioni divertenti, anche a sorridere delle situazioni tragiche vissute da una donna normale».

Una donna normale come lei: una mamma che porta la figlia minore con sè in tournée e che prima di salire sul palco chiama la maggiore, rimasta a Roma col papà, per sapere se ha giocato e fatto i compiti. «Sono talmente monotona - scherza- che ho saputo dai giornali del mio imminente matrimonio: non è vero, ma qualcosa devono pur scrivere!».


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