Ragusa - Ci permettiamo di avanzare un suggerimento al sindaco di Ragusa, l’ingegner Federico Piccitto, che tra qualche mese festeggerà il suo primo anno di sindacatura del capoluogo di Provincia.
Un suggerimento semplicissimo, per noi che ci permettiamo di avanzarlo, molto più difficile per il primo cittadino metterlo in pratica. Ma provarci sarebbe già un segnale alla cittadinanza, quei ragusani che dal sindaco grillino si attendevano molto più e molto più radicali interventi rispetto a quelli (quali?) finora messi in atto.
Si tratta di un cartello con la scritta “vendesi” che abbiamo notato – e fotografato – a Marina di Ragusa. Uno dei tantissimi di questi tempi. Ma questo è affisso da qualche settimana su una casa non qualsiasi, anzi. La casa è quella che di fatto è un vero e proprio “muro divisorio” tra la Piazza Dogana e la Piazza Torre. Come sanno tutti i ragusani e tutti quelli che negli ultimi due anni sono stati a Marina, le due citate piazze sono una l’inizio del lungomare Mediterraneo da parte di ponente, e l’altra piazza l’inizio dalla parte di levante. L’una e l’altra piazza non sono in collegamento proprio per via di quella casa privata. Tre anni fa un’altra costruzione ne impediva il collegamento. Era la celebre “Camperia”, un antico immobile dove un tempo si svolgeva il mercato del pesce. L’allora sindaco Dipasquale volle, fortissimamente volle demolirla proprio per collegare le due parti del lungomare. E così fu fatto, tra mille e mille polemiche. Ma l’intento del sindaco di allora non fu di fatto raggiunto, proprio perché le due piazze rimasero separate, per quanto il divisorio fosse solo e soltanto questa piccola (ma non tanto) casa, antica senza però molto pregio architettonico (non certo più della Camperia) e/o storico (anche in questo caso, certamente non più della Camperia).
Allora Dipasquale si dovette arrendere davanti l’evidenza. Ma adesso al suo successore, l’ingegnere Piccitto, è data una possibilità di rimediare. Se il Comune comprasse quella casa, e la demolisse, il tanto proclamato ma mai realizzato progetto del grande (a quel punto davvero molto grande, chilometrico) lungomare, si potrebbe realizzare. Certamente il costo della casa (abitata da sempre, in una posizione a dir poco invidiabile) non è paragonabile alla Camperia. Ma il gioco varrebbe la candela ed il buon Piccitto potrebbe dimostrare di essere fattivo, non quanto Dipasquale, ma attivo e attento. Se di quel cartello “vendesi” non si fosse accorto né lui né suoi assessori o dirigenti e funzionari, siamo noi a farglielo notare. E se poi dovesse decidere solo dopo aver consultato il movimento al quale appartiene per il tramite delle moderne tecnologie informatiche, poco male, l’importante sarebbe raggiungere il risultato. Noi ci speriamo.