Ragusa - Non archistar ma maestro dell’immediata contemporaneità. Così Maurizio Oddo, preside del corso di laurea della facoltà di architettura dell’Università Kore di Enna ha presentato l’architetto di fama internazionale Massimiliano Fuksas che mercoledì sera in piazza San Giovanni è stato l’ospite d’eccezione per una chiacchierata sotto le stelle. L’iniziativa, molto partecipata, è stata organizzata dall’Amministrazione comunale. L’architetto Fuksas ha risposto ad un invito arrivato dal sindaco Federico Piccitto e dall’architetto Giuseppe Dimartino accettando di prender parte ad una serata che è stata molto gradevole e che è stata moderata dal giornalista Michele Nania. Nella sua lectio magistralis, tenuta dinnanzi al folto pubblico costituito anche da molti studenti di architettura, il famoso architetto romano, autore di importanti realizzazione in tutto il mondo, ha cominciato partendo da Ragusa, “città dalla struttura strada, caos sublime nell’incontro tra ordine e disordine”.
Sullo schermo gigante passano le cartine storiche di Ragusa e Ragusa Ibla e sembra proprio che Fuksas ne gradisca l’impianto urbanistico anche se dice, “Ragusa non un centro. Non c’entrano quelli che voi chiamate centro storico di Ibla o di Ragusa Superiore. Secondo me, anche dopo i sopralluoghi che ho fatto, ogni strada è un centro”. E come allora immagina Fuksas l’immagine futura di Ragusa a partire da quell’ingombrante palazzo Ina che si trova dinnanzi ai suoi occhi, in piazza San Giovanni, mentre parla?
“Ci vogliono interventi minimali. Ad esempio su questo palazzo, occorre togliere i condizionati esterni, ripulire la facciata, togliere i fili, eliminare il pavimento gommato che c’è sotto i portici. E poi nel resto della città ci vuole più verde, più alberi, anche sui vostri ponti, rendeteli più fruibili, con chioschi, magari non troppo organizzati dagli architetti ma con una maggiore libertà”. E a proposito dei tre ponti di Ragusa, Fuksas suggerisce di farne un quarto, in modo da averne due pedonali e due viari. A parte qualcuna delle sue riflessioni non sempre condivisibili, il suo parlare affascina assieme alle tante immagini che vengono proiettate alle sue spalle e che rappresentano i progetti più importanti realizzati nel corso della sua carriera, da Marsiglia a Roma, da Napoli a Milano, alle città cinesi. Opere incredibili che definiscono e danno forme armoniose, luce e colore a spazi chiusi ed aperti mostrati da Fuksas. “Questi interventi - ha sottolineato - devono essere visti in funzione della fruizione della gente che deve poterle vivere per dare vita agli stessi”. Un concetto questo ripreso dal sindaco Federico Piccitto, che dopo aver ringraziato Massimiliano Fuksas per avere accettato l'invito dell'Amministrazione comunale, ha parlato della necessità di avere in una città spazi vivi e non vuoti e freddi. Il primo cittadino ha quindi spiegato il motivo per il quale l'Amministrazione ha voluto promuovere questo importante appuntamento.
“L'idea nostra – ha affermato - è quella di avviare un percorso per rivedere tutti gli strumenti di pianificazione urbanistica. Per farlo è necessario anche cominciare a discutere sul futuro della nostra città coinvolgendo anche personaggi di grande caratura, senza dimenticare mai che ogni scelta dovrà sempre essere guidata dal buon senso”. Anche l'assessore all'urbanistica e centri storici Giuseppe Dimartino ha voluto dare un proprio contributo alla discussione. Secondo l'amministratore è importante ascoltare e comprendere anche le richieste e le esigenze dei cittadini che vivono nelle diverse zone della città. “Ciò sarà utile – ha sostenuto - per ridefinire uno strumento urbanistico che disegni quanto più possibile una città a misura di cittadino”.