Ragusa - La decisione è stata presa dal coordinamento nazionale unitario di Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uiltec-Uil del gruppo Eni, riunitosi a Roma Venerdì 18 luglio, alla presenza dei segretari generali Emilio Miceli, Sergio Gigli e Paolo Pirani. Oltre 30.000, in Italia, i lavoratori interessati dall'astensione dal lavoro. Preoccupano, in particolare, «le posizioni rese note da Eni sul blocco degli investimenti e le scelte di ridimensionamento degli assetti industriali, occupazionali e della politica energetica del Gruppo nel nostro paese, soprattutto per la chimica e la raffinazione. Se il piano strategico venisse confermato ci sarebbero pesanti ricadute sull'intero sistema industriale e occupazionale nel nostro Paese, facendo terra bruciata sull'industria italiana».
Il disimpegno dalla raffinazione e l’annuncio di retrocessione della chimica di Versalis per quei prodotti chiaramente vulnerabili e poco concorrenziali, hanno riprodotto un clima di considerevole apprensione tra i lavoratori ragusani e il sindacato a tutti i livelli, territoriale, nazionale.
Il ridisegno nazionale del bilancio di etilene -che contemplerebbe la fermata definitiva del cracking di Marghera- assieme all’incertezza sul piano degli investimenti annunciati e ancora non realizzati, nel particolare, per il sito di Priolo e Ragusa, fanno da cornice a un quadro industriale che è sicuramente mutato rispetto al progetto condiviso da Versalis col sindacato.
Preoccupazioni trasferite al tavolo nazionale del coordinamento eni, in nome di Filctem, Femca e Uiltec territoriali, dal segretario generale della Filctem CGIL di Ragusa, Piero Noto, che ha messo in evidenza «le problematiche e preoccupazioni dello stabilimento Versalis di Ragusa, in uno scenario che deve tener conto del nuovo bilancio di etilene e degli indispensabili investimenti di consolidamento per l’affidabilità di marcia e per un migliore saving energetico. Senza investimenti riteniamo che eni non possa più garantire e assicurare il futuro, occupazionale e produttivo, per il sito di Ragusa».
L’astensione dal lavoro bloccherà per l'intera giornata gli impianti e uffici di tutte le aziende del gruppo Eni in Italia (impianti di raffinazione, produzione e perforazione, impianti chimici e petrolchimici, sedi direzionali, depositi, uffici commerciali e amministrativi, aziende territoriali), oltre allo sciopero di due ore — da definire a livello locale - di tutti gli impianti di raffinazione sul territorio nazionale. Nella stessa giornata dello sciopero è prevista una manifestazione nazionale a Roma (ore 15) davanti Montecitorio.
A Ragusa i lavoratori direttamente interessati allo sciopero sono circa 300, si tratta dei dipendenti di Versalis, Enimed e relativo indotto.
Il 29 luglio sciopero unitario lavoratori Eni in Italia
Oltre 30.000, in Italia, i lavoratori interessati dall'astensione dal lavoro.
di Redazione
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