Santa Croce Camerina - Un filo rosso tenue, sottilissimo, lega Veronica Panarello Stival a Orazio Fidone.
E' il terzo personaggio, su cui gli inquirenti starebbero indagando dal primo momento, l'uomo cerniera fra i due poli dell'omicidio del piccolo Loris Andrea.
La madre del bambino è l'ultima persona ad aver visto l'indifesa creatura ancora in vita.
Il cacciatore in pensione il primo ad aver visto il cadavere del piccolo.
In mezzo ci sarebbe un terzo indagato, l'anello mancante, il personaggio che rende coerente una storia che di coerente ha ben poco.
Non è Cristian, l'amico 18enne e vicino di casa di Loris, il ragazzo che lo portava in giro in moto, pure interrogato per i rapporti di conoscenza con la madre del bambino.
E' un personaggio che non è ancora entrato in scena, un protagonista "coperto" della vicenda, che renderebbe plausibile la presenza del cacciatore al Mulino Vecchio, luogo impensabile, a meno che qualcuno non avesse detto al pensionato di andare a cercare lì, a colpo sicuro.
La Procura di Ragusa ha avuto il buon gusto di lasciar trascorrere l'Immacolata, festa della Madre per antonomasia, prima di risolvere definitivamente il caso che ha commosso e scosso l'Italia.
Il cerchio concentrico si è stretto. I protagonisti sono tre, anzi due.
Due autori, un terzo personaggio, che ha avuto il compito pietoso di porre rimedio all'errore di altri.
Un errore imperdonabile.