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Montalbano: Tranquilli, non scappo. Voglio tanticchia di giustizia

Il rispetto per Catarella

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Punta Secca - In cosa consiste il successo del commissario Montalbano?

Il successo della serie tv sta nell’aver dimostrato che la comicità e la bellezza, la serietà e la drammaticità degli eventi rappresentano diversi aspetti ugualmente veritieri della realtà di tutti i giorni, la quale, spesso e volentieri, oltrepassa e mette alla prova i limiti della logica umana. 

Montalbano è italiano. Non è un dato scontato. Noi telespettatori lo guardiamo anche perché ce lo sentiamo più vicino alla nostra realtà, quasi immaginiamo e un po’ speriamo che in ogni commissariato ci siano persone di una simile correttezza e dedizione alla Giustizia. Già, perché Montalbano crede nella giustizia.

C’è un’affermazione: la Giustizia, per Montalbano, viene ridotta a ‘tanticchia di legge’.

Quando utilizza l’espressione del ‘tanticchia’, in realtà è per criticare quanto pensava una coppia di anziani arrivati da un’altra regione italiana, convinti che in Sicilia la Giustizia non esista. Il commissario si arrabbia di fronte alle parole della coppia e si impunta a dimostrare ai due che anche lì sull’isola le leggi vengono rispettate.

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Anche l’ingenuità e la superficialità delle testimonianze fanno parte del valore della serie. Perché nella realtà le persone semplici risponderebbero proprio così a qualsiasi interrogatorio. Molto probabilmente risponderemmo così anche noi, se nel nostro piccolo fossimo coinvolti in un’azione penale e ci trovassimo come testimoni davanti alla polizia: saremmo spaventati e le risposte alle domande non sarebbero certo quelle pronte, fluenti e sicure dei testimoni nei film più blasonati. 
 

E poi c’è l’interpretazione sul personaggio di Catarella. Egli non rappresenta la comicità che risolve le cose, ma è lì a far capire che chiunque può svolgere un ruolo utile per le persone che lo circondano, anche chi ha poca cultura e viene deriso dalla società. È come se il commissario ci dicesse: “State attenti a deridere, perché potreste non accorgervi di una persona valida; capite e rispettate tutti”.

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Forse più di tutto il resto la particolarità di Montalbano è nel modo in cui viene condotta l’indagine. Il commissario non si limita a considerare gli indizi, ma ha un’attenzione puntuale alle persone, al loro carattere, alla loro psicologia. Fa parte di questo anche il fatto che più volte va a trovare i capiclan (nei loro palazzi o persino all’ospizio) per approfondire i rapporti tra i vari indiziati di un delitto. È questa attenzione all’umanità che gli fa trovare il fil rouge per risolvere i casi.

L’analisi approfondita delle personalità investe anche il commissario stesso: lo vediamo coi suoi dubbi, la sua paura del tempo che passa, i suoi dolori e gli attimi di tristezza. 

La serie di Montalbano convince perché quella che descrive è un’umanità vera, fatta non solo di uomini e donne bellissimi intelligenti e colti, ma di persone comuni, con mille piccoli difetti, con la loro parlata colma delle sfumature di paese e non asettica, con le loro insicurezze, i loro sbagli.


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