Scicli

Il carrubo e i suoi frutti: l’oro dei Monti Iblei

I dolci al carrubo di Basile Pasticceri



Scicli - Esistono tanti modi di identificare il ritorno a casa per chi è ibleo. Varcare lo stretto di Messina, superare la Piana di Catania, o semplicemente incontrare il primo albero di carrubo.
In Sicilia, infatti, la più alta concentrazione di quest’albero è nel Sudest e nel ragusano segnatamente.

Il carrubo comincia a produrre frutti dopo due anni dall'innesto (sino a dieci chili). A cent'anni, esso, è giovane e producente frutti sino a quindici quintali. A duecento anni è ancora giovane e produce frutti sino a trenta quintali. Col passar dei secoli, il Carrubo, non invecchia, diventa più robusto, gigante, più chiomato, più dotato di rami, più possente e più fruttificante.
Al contrario dell'uomo e dell'animale, il carrubo acquista giovinezza e possanza, produce più fiori e più frutti, dà frutti in infinità in vecchiaia e pochi nella giovinezza. E ciò è fuori dalla logica, del normale, del solito...

Che il Carrubo abbia degli elementi super-energetici e vitali? Chissà...
Di certo produce dei fiori profumatissimi da cui si produce un miele straordinariamente aromatico quale appunto il Miele di Carrubo.
Queste infiorescenze emanano un profumo particolare che si espande in maniera prepotente nelle fresche sere estive. Anche questo odore è talmente unico da essere sinonimo di “casa” per chi è cresciuto nelle campagne ragusane.
Dalle zagare dei carrubi le operosi ape ricavano in autunno un miele straordinario, contrariamente alla maggior parte dei mieli, che vengono prodotti in primavera-estate.
Il miele di Carrubo ha un gusto intenso e persistente, oltre a molteplici proprietà benefiche. E’ consigliato in abbinamento con il caciocavallo ragusano DOP e per alleviare il mal di gola.
E’ un ingrediente fondamentale per la preparazione di alcuni dolci tipici di Scicli, come i jadduzzi, biscotti natalizi con un ripieno a base di mandorle e miele di carrubo, racchiuso in una sfoglia di farina di grano duro, ricoperti di glassa di zucchero.
I frutti del carrubo, chiamati Carrube, sono dei baccelli che cambiano colore da verde a marrone durante la fase di maturazione, fino alla raccolta che avviene generalmente ad agosto. Da questo frutto straordinario si ricavano due prodotti che vengono largamente impiegati anche nell'industria gelatiera: la farina di polpa e la farina di semi.
Dalla polpa matura e tostata si ricava una farina che può essere un ottimo sostituto del cacao, ma con piacevoli note di caramello.
La farina di polpa di carrube può essere impiegata per preparare deliziosi biscotti frollini quali i Biscotti con olio extravergine d'oliva, farro integrale e carruba oppure dei sicilianissimi Biscotti di mandorla alla carruba, che rappresentano il territorio ibleo in maniera forte e indiscutibile.
Dalle carrube si può ricavare anche uno sciroppo, utilizzato per preparare delle buonissime caramelle, consigliate in caso di mal di gola.
All'interno del baccello di carruba, ci sono i carati. Nome che potrebbe sembrare fuori luogo in questo contesto. E invece, sono proprio questi i carati che hanno determinato il valore delle gemme perché la loro straordinarietà è dovuta al fatto che hanno tutti lo stesso peso e per questo sono diventati addirittura unità di misura.
Dai carati si ricava anche la farina di semi di carrube, che ha un forte potere addensante e stabilizzante, attualmente trova impiego nelle industrie che producono gelati, gelatine di carne o creme fresche spalmabili (come la Philadelphia kraft®).
Chi volesse assaggiare il carrubo nelle sue declinazioni non ha che da recarsi da Basile Pasticceri.
Qui la tradizione pasticcera viene rinnovata nel segno dell’amore per questo albero e per i suoi frutti.
Per tutti coloro che non hanno la possibilità di essere a Scicli, la tecnologia accorcia le distanze attraverso lo shopping on line.

Basile Pasticceri
dal 1966
Viale I Maggio, 3 - Scicli (RG)
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