Modica - Egregio Signor Conte,
mi vedo costretto ad intervenire sulla “qualificante” presenza del Suo maniero a Maganuco per la Sua avventata e improvvida risposta.
Io sono una delle memorie storiche di Maganuco (la mia costante presenza data dal 1986) e, rispetto ad altre, oggi sono una delle più rare atteso che, Maganuco già esistente da tempo immemorabile con il nome di “Cicciuri”, ho visto nascere l'iniziativa, ispirata e dettata da razionalità tutta teutonica, attraverso il travagliatissimo parto del Suo maniero.
Non Le dirò del proprietario del terreno su cui il Suo maniero turistico sorge, compagno d'armi nell'ultima guerra di mio padre nelle campagne di Francia e Albania.
Non Le dirò dell'acquisto del terreno da parte dei coniugi Hanser, tedeschi, tramite la loro Mabesim Srl, alla fine degli anni sessanta per un prezzo molto rilevante a cui si aggiunse anche la consegna di una Mercedes nuova color crema.
Non Le dirò delle diverse contrastate vicende amministrative e urbanistiche, dalle forzature tecniche e finanziarie ai diktat politici, a cui i coniugi Hanser non intesero sottomettersi, e alla conseguente situazione di artificioso stallo che diete luogo alla dichiarazione di Fallimento della Mabesim Srl.
Non Le dirò dell'interessamento estorsivo della mafia all'insediamento turistico tramite una cosca gelese che, grazie al coraggio dei coniugi Hanser e al tessuto sociale di Modica da sempre refrattario alle infiltrazioni mafiose, venne represso dai giudici con esemplari condanne.
Non Le dirò, ancora, della nascita della “Repubblica Estiva di Maganuco”, dotata di bandiera e di inno, e rappresentata nel mondo attraverso suoi ambasciatori, investiti con la vincita della consueta annuale tombolata del Ferragosto.
Non Le dirò delle assemblee serali dei Maganuchesi nella Piazzetta poi intitolata a Santa Chiara, che sfociavano in musica, balli, spaghettate e uovate irrorate da buon vino, e che coinvolgevano anche gente dei vicini centri di Marina di Modica e Pozzallo, in un clima di antica tradizionale aperta gioiosa sacra ospitalità tipica della Contea di Modica.
Non Le dirò dell'inverecondo Suo giudizio, alimentato da poca dimistichezza nell'uso della lingua italiana, in merito ai ruderi di Maganuco. L'unico vero rudere (costruzione in rovina, in francese “ruine”) esistente a Maganuco era il Suo maniero, distrutto devastato saccheggiato ed abbandonato, mentre il resto dell'agglomerato era costituito da costruzioni allo stato rustico (costruzioni non completate, in francese “constructions en cours”) in attesa di essere completate e rifinite.
Non Le dirò di tutto questo per non ribadire il fatto notorio, che Lei a quanto pare ignora, che Maganuco era da tanto tempo esistente e continuava ad esistere ed espandersi e non c'erano francesi.
Dal 1998, c'è Lei Signor Conte con i Suoi francesi accreditati da mentori palermitani, che ha saputo, gliene do atto, superare comunque i rispuntati ostacoli politici, amministrativi e urbanistici.
Non metto in dubbio che Lei ha potuto rendere migliore non Maganuco (ai Suoi ospiti, questa, non ha nulla da offrire se non la disinteressata amicizia dei Maganuchesi), ma il resto del territorio per avervi potuto portare dei vantaggi turistici ed economici, ma ciò non significa che il territorio sia stato qualificato dalla presenza del Suo maniero.
Lei ha potuto inserirsi (ma l'idea non era Sua) in un contesto naturale e ambientale unico. Non Le è mai passato per la testa che è il balcone naturale di Maganuco sul Mediterraneo ad arricchire la Sua iniziativa speculativa? Non Le è mai passato per la testa che è la spiaggia di Maganuco e il suo comodo retroterra barocco a richiamare l'interesse turistico dei Suoi ospiti ? Non Le è mai passato per la testa che siano queste ricchezze naturali a valorizzare il Suo maniero e non viceversa. No? Già, bisognerebbe avere una....testa.
Con ciò non intendo fare una sterile polemica di primogenitura. Dico soltanto richiamando una figura di antica saggezza: una mano lava l'altra e tutte e due lavano la faccia.
E allora ?
A Maganuco Lei non disturba né disturbano i Suoi ospiti. Ciò che disturba è l'invadenza, di qualsiasi natura, evitabile. Tutto è risolvibile e può essere reso compatibile attraverso soluzioni appaganti tutti i diritti e gli interessi.
Come ?
Signor Conte,
per dirla con Totò “stamme a ssenti... nun fa' 'o restivo”, basta applicare il principio cristiano dell' “Ama il prossimo Tuo come Te stesso”. In termini di reciproco rispetto, ciò è' anche la conveniente soluzione perché Lei tuteli il Suo maniero e le Sue ragioni di ospitalità.
Amichevolmente.
Dalla Repubblica Estiva di Maganuco, li 18/08/2015
di Carmelo Scarso
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