Caltanissetta - E’ iniziata ieri la “Settimana del pianeta terra”, evento che durerà fino al 25 ottobre e che conta ben 237 appuntamenti in tutta Italia, oltre 150 escursioni e 80 incontri all’aperto, con almeno 600 ricercatori impegnati. E si parte dalla Sicilia con “Le vie del sale”, alla scoperta di una storia lunga milioni di anni. “L’oro bianco”, infatti, era ritenuto talmente prezioso nell’antichità da essere utilizzato come moneta di scambio e come pagamento per i soldati. Settimana del Pianeta Terra è un evento creato da due ricercatori italiani: Rodolfo Coccioni dell’Università di Urbino e Silvio Seno dell’Università di Pavia. L’evento è riconosciuto dal MIUR con l’impegno delle università, dei musei e dei centri di ricerca di tutta Italia. Si parte dalla Sicilia con l’itinerario “Le vie del sale” per arrivare fino in Umbria, precisamente a Vallo di Nera vicino Perugia dove la Società Geologica Italiana con l’Associazione GMP GAIA illustrerà alcuni geositi della Valnerina attraverso un itinerario guidato lungo un diverticolo della Via Salaria. Il viaggio attraverso la scoperta del sale è proposto dalla sezione della società geologica italiana e sarà un’occasione per riscoprire e raccontare una storia lunga sei milioni di anni. L’anteprima nazionale de “Le vie del sale” si è svolta a Messina mentre giorno 23 ottobre si svolgerà a Caltanissetta una visita curata da geologi e tecnici della Italkali presso il Museo Mineralogico e paleontologico “Mottura”. In Italia, infatti, esistono cinque siti da cui viene estratto il sale: le saline di Volterra (Toscana), Belvedere Spinello (Calabria) e le miniere di Petralia, Racalmuto e Realmonte. In Sicilia viene estratto il salgemma ed esistono miniere in grado di testimoniare storie di milioni d’anni fa. I luoghi studiati da circa 15 anni dal gruppo di ricerca del Dipartimento di Biologia, Ecologia e Scienze della Terra (DiBEST) racconteranno di un’ incredibile storia geologica iniziata circa 6 milioni di anni fa quando la salinità dell’acqua del Mediterraneo incominciò a cambiare aumentando a tal punto da far formare grandi depositi di gesso e salgemma. La maggior parte del sale che viene consumato in italia proviene dalla Sicilia e le saline di Trapani (escluse dal tour per motivi logistici) è l’unica ad avere ricevuto il DOP e fa parte dei presidi Slow Food. Ogni anno, si consumano circa 200 milioni di tonnellate di sale, di cui solo una piccola parte viene utilizzata per il consumo umano. Le percentuali, infatti, dicono che solo il 23% viene consumato dall’uomo, mentre il 41% è viene usato per produrre cloro e soda. Il 16% serve per produrre carbonato di sodio, mentre il 3% è usato per prodotti chimici. Solo l’8% è impiegato per il disgelo delle strade e il 9% per altri usi.
di Irene Savasta
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