Modica

Ragazza rischia di morire soffocata, salvata al Maggiore

Un'operazione di altissimo rischio e professionalità

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Modica - E' arrivata ieri mattina, alle 8, al Pronto Soccorso del Maggiore di Modica, la paziente A.E., con gravi difficoltà a respirare.

La giovane paziente era accompagnata dai genitori, chiaramente nel panico per le condizioni in cui versava la povera figlia. 

Il Pronto Soccorso, vista la difficoltà, ha allertato immediatamente la Dott.ssa Ferraro, che giunta al Pronto Soccorso e constatata la grave situazione, ha coinvolto il Primario Rosario Trombadore, che ha iniziato, insieme alla collega, la procedura della intubazione orotracheale, manovra non riuscita per difficoltà in quanto il lume tracheale era ostruito.
La ragazza è stata immediatamente trasferita presso la sala operatoria dove sono giunti i medici di otorinolaringoiatra e il chirurgo toracico di Ragusa, che si è precipitato con il proprio mezzo da casa presso l’Ospedale di Modica.

In questo frangente la paziente veniva tenuta in vita con ventilazione artificiale manuale.

Grazie a una broncoscopia si evidenziava stenosi serrata di una porzione cospicua della trachea.

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A questo punto dal Maggiore è stato interessato, tramite centrale operativa del 118, il reaprto di chirurgia toracica del Garibaldi Nesima diretto dal Dott. Potenza, che bloccava l’attività programmata in attesa della ragazza che prontamente veniva trasferita.

Prima del trasferimento si è proceduto a mettere le funzioni vitali della giovane in sicurezza, facendola ventilare con un apposito accorgimento che non scevro da difficolta e rischi veniva posizionato in trachea in modo da consentire una sufficiente ventilazione (dispositivo medico di invenzione italiana).
Arrivata al Garibaldi l’equipe ha prontamente operato la ragazza e ha richiamato l’ospedale Maggiore congratulandosi per la brillante e quanto mai audace e professionale proceduramessa in atto dai rianimatori di Modica.
La ragazza oggi sta bene e viene seguita continuamente dai rianimatori del Garibaldi Nesima di Catania. 
Ancora oggi l’avvenimento è motivo di discussione all’interno del presidio e di grande soddisfazione per tutta la comunità sanitaria dell’ospedale.


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