Modica - E' morto stanotte, a Modica, Franco Ruta, l'uomo che, attraverso l'antica dolceria Bonajuto, ha reso celebre nel mondo il cioccolato modicano.
Un infarto lo ha stroncato. Aveva 73 anni.
Una perdita incolmabile per Modica.
Era nato nel 1943. Da giovane aveva fatto il fotoreport e si era occupato di media e di informatica. Nel 1992 si trovò a capo dell’azienda di famiglia, il “Caffè Roma”, che aveva alle spalle una lunga storia anche come pasticceria e cioccolateria. Lo chiude, lo restaura e lo riapre ritornando alla formula originaria della dolceria con una nuova denominazione e un nuovo logo “Antica Dolceria Bonajuto” (di Ruta Carmelo).
Il neo imprenditore fa dunque una “rivoluzione” nel segno della “tradizione”, cogliendo quella che era una grande novità di quegli anni: l’affermarsi di una cultura gastronomica made in Italy di alte valenze culturali e valoriali e con significative ricadute economiche. Slow food come Arcigola era nato nel 1986, l’anno in cui il Manifesto (il giornale più intellettuale della sinistra) pubblica per la prima volta il “Gambero rosso”, un supplemento di otto pagine. Nel 1994 Davide Paolini “registra” una nuova parola da lui inventata per definire una nuova professione “vocazionale”, quella di “gastronauta”, un esploratore votato alla scoperta dei “giacimenti gastronomici italiani”. La parola “giacimenti” evoca ricchezza e la ricchezza a cui si fa riferimento è quella del cibo della tradizione a cui si attribuisce un alto valore culturale: "si mangia con la testa e non con la pancia", questo è il motto Paolini .
E quale è il motto, anzi il claim dell’Antica dolceria rifondata da Franco Ruta? “A tornare indietro ci prendiamo gusto”. Claim, restyling, logo, packaging sono parole del lessico del marketing. La “tradizione” diventa uno dei temi del marketing dell’azienda di Franco Ruta che risulta vincente perché non è solo una “parola”.
Nell’arco di un decennio il nome dell’Antica Dolceria Bonajuto, legato a una città, Modica, che comincia a pensarsi come “distretto del cioccolato”, si afferma a livello nazionale e internazionale. Come marchio di eccellenza quello di Bonajuto viene associato a prestigiosi altri marchi del made in Italy, da Bulgari a Ferré a Fendi, ma anche a buone pratiche nel segno del commercio equo e solidale (Fonte: Archivio degli Iblei).
Con lui se ne va una pagina importante di Modica e della sua storia contemporanea.