Giarratana - Cipolle di Sicilia gourmet. Da qualche anno conosco (da vicino) la bianca di Giarratana. Piccole e grandi dimensioni, dolcezza, bontà. La cucino al forno cosparsa di “Ragusano”, oppure la utilizzo per frittate dal sapore delicato. Nella stagione estiva, i venditori di cipolle si muovono per le strade del Sud Est. Una postazione quasi fissa si trova a Scicli nei pressi di piazza Italia. Evviva la cipolla, allora. Ciò detto, succede che trovandomi nei giorni scorsi a Marsala, vado a cena a “ I Bucanieri”, accanto alle Cantine Florio. Menù di qualità del simpatico e bravo cuoco (ex macellaio) Nino Chirco. Cibi accompagnati da un fresco Kados, bianco, Duca di Salaparuta. Chiusura con un piccolo calice di Marsala (che adoro!). Nella sequenza dei piatti, mi soffermo con gusto sulla “padellata di tonno e cipolle in agrodolce”. Squisitezza nella semplicità. Faccio i complimenti allo chef e chiedo da dove vengono le cipolle. Risponde: “Sono le rosse di Tropea, si trovano in ogni stagione. Ma personalmente preferisco quelle di Triscina”. (Località nei pressi di Selinunte). “Oppure le più conosciute di Partanna. Rosse, rigorosamente rosse”, aggiunge. Ok, ma azzardo: “E le cipolle di Giarratana? Bianche, dolci…”. Sorriso incerto di Chirco. Poi, dice: “Vanno bene solo per il brodo o per il soffritto”. Ci resto un po’ male, e tento di rilanciare, ma batto in ritirata. Il cuoco dei Bucanieri non sente ragioni. La mattina dopo, apro Google e trovo molte voci sulla cipolla di Giarratana. Compresa quella di Ciccio Sultano, chef a 2 stelle di Ragusa Ibla, che racconta virtù e usi della “bianca iblea”. Allora, penso a Marsala e mi viene un dubbio: campanilismi in agrodolce?
di Madame de Staël
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