Comiso - Cartellino timbrato, ma non erano in ospedale.
Irregolarità nel conteggio dei resoconti degli orari di lavoro, in cui i dipendenti, due medici e un infermiere dell’Ospedale “Regina Margherita” di Comiso, risultavano in ufficio quando invece erano altrove.
E' l' accusa per la quale la procura di Ragusa sta indagando e per la quale ha notificando altrettanti avvisi di garanzia ai tre sanitari coinvolti.
L' indagine scaturisce dall'approfondimento di un altro filone d’inchiesta che gli uomini della Polizia stavano seguendo.
L’ipotesi di reato contestato agli indagati è di truffa al Servizio nazionale sanitario.
Per gli inquirenti sarebbero schiaccianti le prove d’indagine a corredo della quale ci sarebbe una corposa documentazione.
Quantomeno curiose le circostanze emerse.
Uno dei medici, risultato timbrato in azienda, parrebbe fosse intento a giocare alle slot machine in una tabaccheria, mentre all’altro professionista coinvolto gli si contesta il fatto di visitare presso il suo studio privato, nonostante risultasse in ospedale regolarmente timbrato.
Per l’infermiere, invece, la contestazione riguarderebbe la doppia attività di lavoro: risultava anch’egli in servizio, quando invece svolgeva la seconda attività.
“Non appena avremo notificati i provvedimenti dall’Autorità giudiziaria, prenderemo i provvedimenti dovuti che impone la legge- è il commento del Direttore dell’Asp 7 di Ragusa, Maurizio Aricò.