Sono in corso da più giorni le trattative con banche, anche italiane, da parte del fondo Sk Capital per l’acquisizione del 70% di Versalis, la controllata del gruppo Eni attiva nella chimica. Nell’affare è coinvolta la banca d’affari Rothschild, di cui è vicepresidente l’ex amministratore delegato del cane a sei zampe, Paolo Scaroni. Sk Capital potrebbe ottenere la proprietà di Versalis, del valore stimato di 1.5 miliardi di euro (impianti a produzione zero, cespiti immobiliari e ferro esclusi), versando “non l’intera somma ma partecipando inizialmente con una cifra di poco superiore a 400 milioni di euro -così come ha dichiarato Report, il programma di indagine giornalistica guidato da Milena Gabbanelli su Rai 3- proseguendo poi i pagamenti attraverso gli utili fatti con la gestione operativa di Versalis”. A garanzia, per le banche che entreranno nell’affare Sk Capital, ci sarà Versalis stessa. Il fondo Sk è stato l'unico player che ha manifestato da subito interesse per la chimica di Eni.
Nel portfolio di partecipazioni e acquisizioni della società finanziaria americana, un miliardo di dollari di capitalizzazione e 18 dipendenti in totale, insistono diverse aziende, tutte di nicchia nel contesto della chimica.
Come AEB (proprietà SK al 51%) piccola azienda familiare che produce ausiliari per il vino; HALO Pharma (proprietà SK al 50%) società di macchinari per l’industria farmaceutica. ARCHROMA (proprietà SK al 100%) produzione di pigmenti e additivi per l’industria tessile e cartiera; ADDIVANT (proprietà SK al100%) produzione di additivi e antiossidanti per plastiche e nylon; TPC Group (proprietà SK al 100%) produzione gomme e plastiche da buteni, sede americana, con 800 dipendenti; IBA Molecular (60%) produzione di radiofarmaci di contrasto, sede americana ma attiva in tutto il mondo con sedi commerciali; CALABRIAN (30%) produzione di biossido di zolfo per la depurazione delle acque; ASCEND (100%) produzione di nylon e fibre sintetiche, sede americana con 3000 addetti.
Con l’acquisizione di Versalis, 6.000 dipendenti e nove stabilimenti dislocati in Italia, Germania e Francia, 300 brevetti e una storia industriale di tutto rispetto, il fondo d’investimenti guidato da Barry Siadat entrebbe a far parte del salotto buono della chimica mondiale.
Nella foto Daniele Ferrari, amministratore delegato di Versalis, l’uomo del cambiamento.