Ragusa - Qualche anno fa alcuni sondaggisti americani scelsero un campione di cittadini Usa, ignoranti, privi di cultura politica, che non conoscevano la storia recente degli Stati Uniti d’America.
Dopo essersi sincerati della effettiva ignoranza degli interlocutori, i sondaggisti somministrarono loro delle immagini a coppie.
Da un lato un candidato alla presidenza degli Stati Uniti eletto presidente, dall’altra il candidato che aveva perso le elezioni.
Gli esperti di demoscopia facevano una domanda all’intervistato: chi vi piace di più?
Nell’80 per cento dei casi a vincere era il candidato che poi si era affermato nelle presidenziali Usa.
Come è possibile una coincidenza così stringente?
Semplice: il candidato vincente aveva la faccia più simpatica.
Sorrideva.
Non c’era bisogno del delirio del sindaco Ignazio Marino a Roma per far perdere le elezioni a quella brava- e preparata- persona di Roberto Giachetti.
Bastava la sua barba incolta, il suo sorriso triste, di uomo provato, stanco, stressato dalla vita politica.
Giachetti aveva la faccia del perdente, perché non sorrideva, e se sorrideva, lo faceva in maniera stanca, depressa, forzata.
Stremato dal peso del lavoro.
In queste ore a Ragusa si ragiona della annunciata chiusura della Pasticceria Di Pasquale, prevista per il primo luglio prossimo.
Va bene la poesia, va bene anche l’ipocrisia, ma diciamoci la verità.
Un sorriso avrebbe potuto salvare quella pasticceria che è nel cuore di noi ragusani.
E pensare che sorridere è anche gratis.