Lettere in redazione Scicli

Trivellazioni, Irminio replica a Legambiente

Parla Antonio Pica

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Scicli - “No, nessuna trivella dietro alla Chiesa di San Matteo”, afferma Antonio Pica, amministratore delegato della Irminio srl.

“Legambiente punta come al solito sul terrorismo mediatico – continua Pica - Le sonore lezioni giuridiche e tecniche che Legambiente Ragusa ha avuto fino ad oggi con le bocciature dei ricorsi contro Irminio srl sia al TAR Catania sia alla CGA di Palermo (per il progetto Buglia Sottana) non le sono evidentemente servite a nulla. La notizia che a Scicli Irminio sarebbe pronta a perforare dietro la chiesa di San Matteo è veramente una colossale bufala, e si fa fatica perfino a rispondere a tali assurdità. Ma dobbiamo farlo, per informare correttamente la popolazione, come sempre facciamo in piena trasparenza”.

Innanzitutto, non sarebbe mai possibile realizzare attività di ricerca di idrocarburi nei pressi del centro abitato, sia per motivi giuridici che per motivi tecnici; e in secondo luogo le attività per cui è stata richiesta un’autorizzazione al Ministero dell’Ambiente del Territorio e del Mare riguardano esclusivamente delle ricerche per poter eseguire una linea di “acquisizione a riflessione”.

“La acquisizione a riflessione consiste in un’analisi non invasiva – spiega ancora Antonio Pica – ed è necessaria per determinare la struttura geologica del sottosuolo. Si tratta di emettere onde elastiche nel sottosuolo attraverso degli strumenti, chiamati Vibroseis, montati su camion. Le onde vengono poi captate da appositi sensori, denominati geofoni, posizionati a contatto con il terreno. In questo modo è possibile ricostruire il profilo geologico del sottosuolo ed effettuare gli studi necessari all’individuazione dell’ubicazione di un eventuale pozzo”.

Questa tecnica è utilizzata in tutto il mondo non solo dalle compagnie petrolifere, ma in generale da chi si occupa di geologia per studiare l’andamento degli strati rocciosi sepolti. La tecnica ha un impatto ambientale limitatissimo e naturalmente temporaneo. Nel caso specifico di Scicli, l’acquisizione dei dati non sarà realizzata all’interno dei siti SIC/ZPS, sui tratturi, in vicinanza di vincoli architettonici o archeologici, in prossimità di centri abitati, e neppure in vicinanza di corsi d'acqua, laghi e sorgenti.

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Un rilievo simile a quello oggi oggetto di richiesta al Ministero dell’Ambiente per il permesso di ricerca Scicli fu eseguito da Irminio srl già nel 2006: interessò l’intera valle del fiume Irminio fino a lambire la periferia ovest della città di Scicli. In tale occasione non si verificarono danni di alcun genere, e la fase acquisitiva passò completamente inosservata alle popolazioni, come era naturale che fosse, perché praticamente non percepibile.

Dopo l’acquisizione geofisica, qualora l’interpretazione dei dati desse risultati positivi – cioè dovesse essere individuata un’area di possibile accumulo di idrocarburi – si dovrà avviare un apposito ulteriore e stringente iter autorizzativo per la realizzazione di un pozzo esplorativo localizzato in un luogo ben definito, con un’occupazione di suolo molto ridotta (circa 2 ettari), come si può facilmente osservare nella postazione di Buglia Sottana, recentemente realizzata nel territorio di Ragusa dopo 8 anni di procedure amministrative.

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In merito alle diverse notizie apparse sulla stampa locale sui rifiuti prodotti da attività legata all’estrazione di idrocarburi, si sottolinea che gli scarti di lavorazione vengono conferiti a centri autorizzati a trattarli, come previsto dalla legge. I rifiuti derivanti dall’attività di perforazione oggi in corso in contrada Buglia Sottana (Ragusa) sono conferiti a impianti autorizzati al trattamento, in Sicilia e anche al di fuori del territorio regionale.

“Invitiamo pertanto per l’ennesima volta Legambiente – conclude Pica – ad assumere un atteggiamento più responsabile, in primo luogo nei confronti dei cittadini di Scicli e del ragusano, evitando di diffondere notizie imprecise che creano nella popolazione solamente timori ingiustificati. L’abbiamo invitata più volte nei nostri cantieri per discutere di questioni concrete e tecniche in maniera pubblica e ha sempre declinato l’invito, sfuggendo il confronto. Un vero peccato”.


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