Scicli - "Per Ninu u latirnanu, Ave Maria, piena di grazia". Faceva un certo senso stamani, sentire padre Giovanni Lauretta, pronunciare questo saluto, al termine della messa, in San Bartolomeo. Una chiesa gremita ha partecipato ai funerali del "lanternaio", l'artigiano che per 65 anni è stato un tuttuno col suo lavoro di stagnino. La bara, al termine del rito funebre, è stata portata a spalla davanti alla bottega dove dal 1952 Nino ha lavorato come artigiano.
Sempre pronto a salutare per primo, felice di incontrare l'altro, Nino Manenti è stato un campione di umanità, di cui Scicli si ricorderà.