Attualità Enogastronomia

Giovani imprenditori crescono: Lucifora, l'arte delle conserve

Giovanni, Simone e papà Franco Lucifora



Chiaramonte Gulfi - Giovanni e Simone, 33 e 28 anni, sono due fratelli, due giovani imprenditori chiaramontani che hanno deciso di investire tutto il loro tempo, il loro lavoro e il loro futuro nell’azienda di famiglia: loro, insieme a papà Franco, sono “Lucifora conserve”, la prima azienda di conserve nata in provincia di Ragusa, nel lontano 1968 e che oggi ha il proprio stabilimento in contrada Piano Dell’Acqua. 84 tipi di prodotti diversi, fra patè, creme, pesti e sughi: tutti rigorosamente conservati con olio extra vergine d’oliva proveniente dai Monti Iblei.  L’azienda ha avuto un brutto momento circa sette anni fa, quando a causa di un furto dei macchinari, la famiglia dovette ricominciare praticamente da zero. Parliamo con Simone, Direttore di Produzione e Giovanni, Direttore Generale, mentre facciamo il giro dell’azienda. Papà Franco, oggi, è l’Amministratore della società.

Com’è nata Lucifora Conserve?
“Nel 1968 nonno Giovanni lavorava per un’azienda che produceva olive. Quell’anno, la raccolta è stata particolarmente proficua. Non fu, dunque, un’idea, piuttosto una necessità: decise di comprare le olive e le mise sott’olio. Nel 1969 fece i carciofi e nel 1970 i pomodori secchi. Le conserve, ovviamente, erano fatte con la ricetta tradizionale del luogo e fu così che nacque l’azienda, la prima della nostra provincia. Il nostro primo, grosso cliente, fu Sigros, poi diventato Rinascente. A Ragusa, si chiamava S7”.

Attualmente, quali prodotti offre la vostra azienda?
“Il 60% della nostra produzione riguarda la salsa di pomodoro ciliegino, nostro prodotto di punta. Il 40%, invece, riguarda la produzione di conserve: sughi pronti, creme, patè. La nostra salsa di ciliegino è come quella della nonna: il pomodorino viene sgrappolato, pulito, si cuoce per farla stringere e poi si passa. Poi, si condisce, viene messa nei vasetti, chiusa e pastorizzata. Fine. Talmente semplice e versatile che può essere usata per qualunque piatto. I nostri prodotti sono realizzati usando soltanto merce fresca proveniente dal territorio e che per lo più viene pulita a mano”.


A parte la salsa di ciliegino, quali sono gli altri prodotti di punta?

“La caponata di melanzane e la bruschetta, realizzata soltanto con pomodoro fresco tagliato a pezzettini, basilico, aglio, pomodoro. Sta crescendo molto anche un prodotto siciliano tipico: l’estratto di pomodoro. Molto apprezzate anche le “Olive di nonna Iolanda”: questo è un prodotto particolarissimo perché le olive sono conservate con menta fresca, prezzemolo fresco e finocchietto selvatico nostrano”.


Che tipo di mercato hanno questi prodotti?

“In zona, distribuiamo soprattutto in provincia di Ragusa, Catania e Palermo. Si lavora principalmente con la salsa di ciliegino. Ma il nostro mercato principale si trova all’estero: commercializziamo molto con la Germania, l’Australia, l’Inghilterra, l’America , La Russia, la Nuova Zelanda, la Francia”.

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Perché avete deciso di intraprendere questa avventura?

“Nostro padre ci ha convinto. Dopo diverse esperienze lavorative e dopo il furto, siamo tornati. Ci abbiamo creduto e oggi siamo qui. Il nostro primo investimento, dopo il furto, è stato l’acquisto di una passatrice del valore di 3500 euro. Oggi, abbiamo 11 dipendenti. Cerchiamo di resistere, di fare la differenza, perché non abbiamo aiuti da parte di nessuno. Da poco, tra l’altro, abbiamo fatto la certificazione Biologica”.

 


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