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Aria insalubre e fumi malsani. Così la Fiumara dopo l'alluvione

Parla il consigliere Ivana Castello

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Modica - "Giovedì 16 febbraio sono stata invitata da alcuni cittadini di contrada Fiumara a compiere un sopralluogo per prendere cognizione dello stato del torrente Modica-Scicli, dopo i danni causati dalle piogge del 22 e del 23 gennaio. Sono stata chiamata non per disinteressato amore verso l'ambiente, c'era e c'è anche questo, ma sopratutto, perché l'attuale sbocco delle acque luride a cielo aperto produce aria insalubre, fumi malsani e concentra mosche". Parla così il capogruppo del Pd al consiglio di Modica, Ivana Castello, in un'interrogazione inviata al sindaco.

"Ho fatto un giro breve anche perché, vedendola giungere un paio d'ore dopo che ero arrivata e, proprio mentre tornavo, mi sono un po' rincuorata. Ho pensato che la sua presenza potesse avere il significato di un intervento, se non immediato, che in qualche modo stesse maturando. Dicevo, dunque, che non ho potuto esaminare l'intero corso del torrente, sino a Scicli, e che conto di farlo a breve. La prima parte, comunque, l'ho vista. Ho constatato che le basole del letto delle acque sono state divelte come da un potente martello pneumatico impiegato per una ventina di giorni.

Mi sono ripetutamente chiesta dove la fognatura è stata interrotta perché, ancora oggi, i reflui non giungono al depuratore se non per mezzo di un'idrovora che li raccoglie, in minima parte, da un'ampia pozza scavata dalla furia delle acque. Dappertutto ho notato che gran parte delle fertili terre di fondovalle sono state asportate, con gravi danni per le famiglie coltivatrici. Parecchi muri di recinzione e di contenimento sono scomparsi e proprio di fronte al depuratore una casa è stata quasi interamente deprivata del terreno di pertinenza.

Per questi danni qual è l'azione concreta svolta dal Comune? Ho notato, anche, che il flusso del refluo a cielo aperto, negli ultimi giorni, è diminuito. Considerato, però, che non è stata ancora ripristinata la condotta che scarica nel depuratore, mi sono chiesta dove si smaltisca il refluo che non giunge nel corso del torrente. Qual è l'entità di esso e qual è l'entità residua che si riesce a canalizzare dentro il depuratore? Sono state in qualche modo stimate dal personale della SpM? I tecnici hanno determinato il o i punti in cui la fognatura si è franta e cessa di canalizzare i reflui? Perché sin ora non si è provveduto a rimediare al guasto? Si rende conto che questi interventi sono di importanza primaria rispetto a qualunque altro? Che l'esigenza nasce da ragionamenti di sanità pubblica?

E' stato calcolato l'ammontare del danno da rimediare? Sono stati rilevati danni in altre parti della condotta? Può invitare il tecnico o i tecnici che hanno esaminato la condotta a relazionare in Consiglio sullo stato di essa? Qual è lo stato dell'intera rete fognaria, se è stata mai controllata, e di quali interventi necessita? Quando ritiene che il depuratore possa ricevere il 100% del refluo fognario?
Chiedo che mi risponda puntualmente al primo Consiglio e che, la stessa risposta, mi sia fornita per iscritto, in modo che possa girarla ai cittadini che hanno voluto che me ne interessassi".

 


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