Cronaca Ragusa

Rubavano i mezzi alle aziende, sgominata banda. VIDEO e FOTO

Operazione della polizia



Ragusa - La Polizia di Stato ha eseguito molte ordinanze di custodia cautelare in carcere a carico di una banda di ladri e ricettatori catanesi su disposizione della Procura della Repubblica.
Le accuse sono di furti aggravati dall’aver commesso i fatti in più di tre persone, con violenza sulle cose, di notte ed in luogo isolato e dunque approfittando di circostanze di tempo tali da ostacolare la pubblica o privata difesa. Alle vittime, inoltre, è stato arrecato un danno patrimoniale non indifferente.

LA GENESI DELL'INDAGINE
In seguito ad un furto di 500.000 euro commesso la notte del 29 novembre 2016 a Comiso ai danni di un’impresa edile ridotta sul lastrico, sono iniziate le indagini. Tanti i soggetti ritenuti essere parte del gruppo di criminali che, come si è poi rilevato, hanno commesso reati contro il patrimonio nelle province di Ragusa, Catania, Siracusa, Enna, Messina, Caltanissetta e Palermo.

LE INDAGINI

L’attività investigativa si è sviluppata fino al mese di maggio 2017 ed ha consentito di far rilevare, sin dalle prime fasi, che fosse attivo un gruppo di almeno 15 persone (poi risultate essere complessivamente 17) che quasi tutte le sere pianificavano sopralluoghi presso le aziende prese di mira, per poi eseguire importanti furti a loro danno.
L’operazione di Polizia prende il nome “Strascico” in quanto gli indagati quando si contattavano telefonicamente per darsi appuntamento al fine di commettere furti, parlavano in modo criptico, simulando battute di pesca. Lo stesso facevano quando dovevano spartirsi il denaro provento dell’attività delittuosa, il denaro veniva denominato pesce, questo al fine di eludere attività di intercettazione, escamotage risultato vano per l’acume investigativo della Squadra Mobile iblea.
Come ricostruito attraverso le analisi delle risultanze scaturite dalle attività tecniche, il gruppo generalmente andava a commettere i furti nei giorni feriali, mai il sabato e la domenica dedicati alla famiglia. Si incontravano tutti a Catania in Piazza Caduti del Mare meglio conosciuta come “u tunniceddu da playa”. Quest’ultimo era il loro quartier generale, sito in una delle zone più ad alta densità criminale del capoluogo etneo ed impenetrabile per alcune attività di Polizia in quanto gli agenti vengono subito riconosciuti poiché estranei al quartiere.
Da quel luogo, dopo avere pianificato i loro “interventi”, partivano, a bordo delle autovetture (nel contempo intercettate), per recarsi a commettere delitti non prima di averle rifornite dividendo equamente il pieno di carburante. Il tutto veniva pianificato nei minimi particolari ed ogni elemento di disturbo li faceva desistere per andare sul sicuro. La “squadra” era composta da più elementi, pochissimi per i sopralluoghi e almeno 10 per consumare i delitti.
Dopo aver consumato il reato bisognava subito “piazzare” la refurtiva grazie ai ricettatori che in alcuni casi sono stati identificati, come la donna Indelicato Giuseppa. La donna gestisce un’azienda di rottamazione metalli nel quartiere “Zia Lisa” a Catania ed ha ricevuto materiale provento di furto. La donna, considerata la minore gravità dei fatti commessi, è stata l’unica ad essere sottoposta agli arresti domiciliari, in quanto gli altri sono stati condotti in carcere.

Nonostante le accortezze poste in essere dagli arrestati durante le indagini, in alcune occasioni è stato possibile recuperare parte della refurtiva; ad esempio, dopo un furto di denaro contante custodito all’interno di un ingrosso di abbigliamento in provincia di Catania, gli indagati si tradivano per l’euforia di aver trovato un’ingente somma di denaro pari (a loro dire durante le intercettazioni) a 100.000 euro, tanto che l’interlocutore non credeva al correo che giurava suoi figli fosse la verità.
Proprio l’euforia di aver trovato migliaia di euro ha portato la Squadra Mobile di Ragusa ad effettuare una perquisizione a casa di alcuni degli arrestati, attività che ha permesso di rivenire oltre 15.000 euro, ovvero parte della refurtiva.
Ed ancora, a marzo del 2017, è stata rivenuta un’autobotte rubata a Messina carica di 20.000 litri di vino (per un valore di 40.000 euro solo della merce trasportata); ad  aprile 2017 è stata rivenuta della raccorderia e rubinetteria proveniente dal furto presso l’azienda che si occupa della distribuzione dell’acqua nella provincia di Caltanissetta; il recupero di un escavatore proveniente dal furto avvenuto in Catania e di un autocarro asportato ad Avola con il contestuale arresto di BINGHIAC Ciprian.

GLI ARRESTATI

1.   Daniele Aulino, nato a Catania, 28 anni, inteso “Gallina”. Presente in banca dati Forze di Polizia per i reati: Furto aggravato in concorso e per reati inerenti lo spaccio di stupefacenti;
2.    Francesco Belpanno, inteso "Cipolla", nato a Catania, 23 anni. Presente in banca dati Forze di Polizia per i reati: stupefacenti e furto aggravato in concorso;
3.    Ciprian Binghiac , nato in Romania, 33 anni.  Presente in banca dati Forze di Polizia per reati contro il patrimonio;
4.    Gaetano Fisichella  soprannominato “Tano Cinque Lire” nato a Catania, 62 anni. Presente in banca
dati Forze di Polizia per reati contro il patrimonio.
5.    Giovanni Fisichella, nato a Catania, 67 anni. Presente in banca dati Forze di Polizia per reati contro il patrimonio.
6.    Pietro Fisichella, nato a Catania,58 anni. Presente in banca dati Forze di Polizia per i reati:  furto e stupefacenti;
7.    Gianluca Gobbi, nato a Roma, 45 anni. Presente in banca dati Forze di Polizia per i reati: furto aggravato, danneggiamento, truffa e ricettazione;
8.    Giuseppa Indelicato,  nata a Catania, 45 anni. Sottoposta agli arresti domiciliari.
9.    Salvatore Litrico, soprannominato “Turi Spascio” nato a Catania, 53 anni. Presente in banca dati Forze di Polizia per i reati: reati contro il patrimonio e associazione a delinquere finalizzata al furto dei mezzi d’opera;
10.    Vincenzo Saia, soprannominato “Enzo U Tartaruni”, nato a Catania. Presente in banca dati Forze di Polizia per reati contro il patrimonio;
11.   Agatino Strano, soprannominato “U Puddasciu”, nato a Catania, 32 anni.  Presente in banca dati Forze di Polizia per i reati: per furto aggravato, danneggiamento, ricettazione, evasione e stupefacenti;
12.   Stefano Vitale, nato a Catania, 43 anni. Presente in banca dati Forze di Polizia per reati contro il patrimonio;
13.   Rosario Torrisi, nato a Catania, 42 anni. Presente in banca dati Forze di Polizia per i reati:  Furto aggravato in concorso, rapina, ricettazione, estorsione, stupefacenti.

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