Ragusa - Le foto di Luigi Nifosì, un bellissimo testo del professor Paolino Giansiracusa. La Banca Agricola Popolare di Ragusa ha editato il calendario da tavolo 2018 intitolato "I tesori del barocco, balconi, mascheroni e mensole".
"Grottesche, inquietanti eppure splendide, tali effigi in pietra rappresentano al meglio il Barocco della nostra regione, che ha mirabilmente sanato le ferite arrecatele dal terremoto del 1693. Questo calendario vi condurrà lungo un percorso d’autore che riempirà i vostri occhi di inquietante meraviglia e il vostro cuore di orgoglio per la ricchezza culturale della nostra sorprendente Isola", si legge nella prefazione.
Bapr ha voluto confermare in questo modo l'attenzione per il territorio e per la valorizzazione del giacimento culturale siciliano.
Riportiamo il testo del professor Paolo Giansiracusa.
Splendido e mostruoso: il Barocco come festa
Curiosi più di quanto si riesca a immaginare, i signorotti siciliani dell’età barocca avevano gli occhi pieni delle immagini dei galeoni inglesi e spagnoli che solcavano l’onda del Mediterraneo specchiandosi, con le loro statue dorate, nelle acque insidiose. Navi imponenti, con cariatidi a poppa e polene a prua, entravano e uscivano dai porti dell’Isola mostrando sirene e dragoni, leoni alati, centauri e mostri. Immagini forti che anche i pittori e gli incisori bloccavano nei loro dipinti. Per nessuna ragione quelle visioni potevano essere dimenticate. Il modo migliore per fermarne la memoria era quello di farle scolpire nei cantonali delle case, e cioè nello spigolo più importante del palazzo, quello proiettato nel quadrivio urbano, per il quale c’era un preciso impegno a garantire bellezza ed estro. Qui era possibile fare sfoggio della propria potenza.
Il cantonale era quasi un teatro urbano, costruito per esibire ricchezza e conoscenza. Lo stesso vale per le mensole aeree, tese a proiettare la casa all’esterno come a far uscire dalla muratura tentacoli e gesti, strutture e vibrazioni, così da conquistare spazi urbani e catturare luce e sguardi. I palazzotti apparivano in tal modo leggiadri come vascelli di legno, come nuvole sui colli antichi, come stormo di angeli e di demoni che rapiscono le strutture e soffiano sul volo. Vizi e virtù, paura e potenza, insidie e magie, fede e peccato sono i
temi che attraversano con decori bizzarri, fanciulle sensuali e mostri feroci, i volumi dei materiali lapidei. E' quella che si può definire una vera festa barocca: gioia perenne, pietrificata negli stessi luoghi prima i sismi funesti avevano seminato il pianto.