Cultura Modica

Vittoria Giunti, prima donna sindaco in Sicilia

“Le eredità di Vittoria Giunti”



Modica - Primo sindaco donna della Sicilia, Vittoria Giunti è una delle donne protagoniste della nostra storia, la cui azione eroica è rimasta però in ombra. A farne vivere il ricordo, attraverso la testimonianza, il libro-intervista di Gaetano Alessi “Le eredità di Vittoria Giunti”, vincitore del premio Giuseppe Fava 2011, presentato giorno 6 alla Società Operaia di Modica.

“E’il mantenimento di una promessa fatta sul letto di morte” spiega l’autore. La volontà del giornalista è infatti di raccontare la storia di una donna che ebbe la fortuna di conoscere e di cui rimpiange non esserne stato coetaneo: gli insegnamenti, l’impegno civile e politico, l’amore per la gente e la terra che l’ha accolta, la forza e l’audacia nel battersi sempre e ovunque in nome della libertà.

Vittoria Giunti, partigiana comunista e dirigente del PCI, donna di cultura con un’alta formazione scientifica, fu assistente di matematica all’Università di Firenze e dirigente della Casa di Cultura a Milano. Una donna con un alto senso della democrazia e della libertà che dimostra combattendo prima la Resistenza antifascista, poi, quando si trasferisce in Sicilia con il marito Salvatore di Benedetto, rendendosi protagonista di una seconda resistenza, quella dei lavoratori contro le oppressioni dei padroni in un paese dove regnava ancora il vincolo feudale.

 “Parlare alla gente, con il linguaggio della gente, questo è il grande insegnamento” dichiara l’autore. Vittoria infatti faceva politica tra la gente, riesce a comprenderne le sofferenze e le ingiustizie subite anche quando appena trasferitasi a Raffadali, paese siciliano della provincia di Agrigento dove è nato l’autore, si trova in un mondo completamente diverso da quello del Nord. Non ha pregiudizi né disprezzo per quella gente, per le donne sempre coperte di nero. Scende con loro in piazza a lottare per emancipare il paese.

Nel 1956 viene eletta sindaco di Santa Elisabetta, piccolo paesino vicino Raffadali. Evento eccezionale a quei tempi in cui le donne non venivano considerate in grado di ricoprire cariche politiche. E da primo cittadino donna, da sindaco non da “sindaca”, Vittoria si attiva per modernizzare il paese, portando i beni primari, l’acqua, le infrastrutture, le scuole e facendo scoprire la democrazia.  

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Una figura esemplare di donna che combatte per i diritti, come lo è stata Maria Occhipinti. A farne perdere memoria forse l’atteggiamento di riservatezza della donna, la mancanza di scritti o le forme di censura del potere politico, spiega il giornalista Giovanni Crescione che ha introdotto il libro e moderato l’incontro.

Eredità di Vittoria Giunti, oltre al racconto di Gaetano Alessi, è ancora oggi il giornale “Ad Est”, fondato nel 2003 per sua volontà e diretto dall’autore, giornalista freelance e inoltre editorialista di Articolo 21 e Liberainformazione.

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L’incontro è stato organizzato dall’Associazioni “Libera”, il mensile “Il Clandestino”, “La rete 25 aprile” in collaborazione con la Camera del lavoro di Modica. 

 


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