Modica - “La nostra è una famiglia unita che non c’è più”. C’è tutto in questa frase di Pina rilasciataci in un’intervista in cui spiegava perché aveva apposto due rose rosse dinanzi al tribunale di Modica il 20 novembre 2011, nella ricorrenza della giornata mondiale delle vittime della strada.
Due fiori in ricordo di Salvuccio, il figlio del suo convivente, e di Chiara, la sua bambina, accomunati dal tragico destino di essere stati strappati anzitempo al mondo in un tragico incidente stradale. Pina si diceva “fiera” del suo gesto ed era indisposta perché né le forze dell’ordine, né il personale operante al tribunale erano a conoscenza dell’iniziativa internazionale in ricordo delle vittime della strada e perché non c’erano giornalisti e cittadini dinanzi al palazzo di Giustizia.
La tragedia di Chiara si verificò nel maggio 2011 quattro anni dopo quella di Salvuccio, avvenuta nel settembre del 2007, mentre percorreva la Ss 194 Modica-Pozzallo a bordo della sua Bmw. Non sono che passati tre anni ed è sopraggiunto il gesto estremo di Pina. Chi la conosceva la vuole immaginare accanto ai suoi figli, finalmente serena, in un luogo in cui non è più necessario continuare a lottare. La salma è già stata restituita alla famiglia per l’ultimo saluto.
di Valentina Raffa
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