Modica - La Corte d’Appello di Catania ha assolto dall’accusa di favoreggiamento della prostituzione il modicano A.C., 40 anni, e ha alleggerito la condanna per il ragusano 56enne B.S. per il reato di sfruttamento della prostituzione. Il 40enne, all’epoca del blitz della polizia, il 9 aprile del 2004, era presidente dell’associazione “Il Cinabro”, che gestiva un pub in via Stazione, a Modica bassa. Il 56enne, invece, era il vicepresidente.
Stando agli esiti delle indagini, che si avvalsero di numerose intercettazioni telefoniche, il locale del centro storico della città non veniva utilizzato soltanto per trascorrere delle serate in compagnia, ma alcuni clienti si intrattenevano con le ragazze che facevano capo all’associazione che gestiva il locale. Da qui il nome dell’operazione “Privèe” che riscontrò un grosso giro legato alle prestazioni fornite dalle ragazze.
Il presidente dell’associazione, che è difeso dall’avvocato Giuseppe Pellegrino, era stato condannato in primo grado a 2 anni e mezzo di reclusione e a 2mila euro di multa. Coimputato nello stesso procedimento era il vice presidente dell’associazione, accusato di sfruttamento della prostituzione. L’uomo in primo grado era stato condannato a 4 anni di reclusione a 4mila euro di multa. La Corte d’Appello di Catania, adesso, gli ha ridotto la pena a 2 anni e 6 mesi di reclusione e a 2mila euro di multa.
In primo grado, dinanzi al tribunale di Modica, furono condannati numerosi imputati, alcuni dei quali scelsero il patteggiamento, altri, invece, di essere giudicati con il rito abbreviato. In tutto gli imputati furono quarantacinque, accusati, ciascuno secondo le proprie responsabilità, di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione.
di Valentina Raffa
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