Attualità Modica

Scavi archeologici a Calicantone

Emersi nuovi elementi significativi sulla vita del luogo

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Modica - Sindaco e soprintendente di Ragusa, Rosalba Panvini, hanno eseguito, stamani in presenza del prof. Pietro Militello, docente di archeologia egea e preistorica dell’ateneo catanese, che coordina i lavori di scavo organizzati dall’archeologa Annamaria Sammito, un sopralluogo negli scavi di c.da Calicantone su un pianoro che si affaccia sulla Cava Ispica dove quattordici studenti specializzandi in archeologia dell’Università di Catania, stanno operando all’interno di una capanna rinvenuta nelle operazioni di scavo dello scorso anno. Presenti, peraltro l’archeologo, Saverio Scerra e l’arch. Carmelo Criscione della soprintendenza di Ragusa.
Le attività iniziate lo scorso 11 maggio, si concluderanno sabato 23 maggio e finanziate dal Comune, hanno potuto accertare delle interessanti novità che si possono così sintetizzare: si tratta di una capanna di cinquanta metri quadri data intorno al 1425/1390 a.c. quindi in piena età del bronzo secondo i dati delle ceramiche ritrovate; l’interno diviso in due parti e in ognuna di queste sono state ritrovati scheletri di uomini e donne di una certa età e altri che sono stati giudicati appartenenti a corpi vittime di una morte violenta; la presenza di 27 vasi, tutto uguali probabilmente contenuti in una credenza, fanno pensare all’uso per 27 persone diverse.
Una sorta di rito, probabilmente funebre, che comprendeva il bere e il mangiare con un menù fatto oltre che di cereali di carne di ogni tipo.
Si tratta, commenta il prof. Pietro Militello di un esempio raro in Sicilia di uno spazio che contenga tutto questo tipo di materiali: novanta vasi, fruttiere, monili. E’ stata sicuramente una capanna ad uso comunitario e non destinata ad una routine familiare, utile a preparare i morti. Questo denota la presenza di una comunità ricca.
“Lo studio della capanna, commenta Rosalba Panvini, lascia presagire ipotesi di utilizzo molto significative e interessanti. Qui si scoprono elementi per pensare a banchetti funerari a dimostrare comunque una comunità molto attiva che si nutriva di carne di ogni tipo e in grande quantità. Altre indagini allo studio consentiranno di fare valutazioni più precise su questa attività di scavo”.
La capanna denota un muraglione assai consistente e una doppia serie di pali che danno l’idea di un luogo da mantenere sicuro e stabile per gli usi per i quali era stato costruito.
“Abbiamo avuto il piacere e la soddisfazione di finanziare questo ulteriore scavo, commenta il sindaco Ignazio Abbate, a Calicantone che ci offrirà una sguardo suggestivo sulla storia del nostro antichissimo passato e scoprire abitudini sociali e quotidiane di quanti vivevano nell’età del bronzo in questi siti a pochi passi dalla Cava Ispica.
Faremo in modo che la capanna scoperta possa trovare allocazione, con una ricostruzione fedele, in un futuro vicino al museo archeologico che cercheremo di allestire al Palazzo dei Mercedari dove intendiamo sistemare un polo museale di prim’ordine”.


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