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Legambiente a Muraglie: progetto anti-erosione sbagliato

Chiesto uno stop

https://www.ragusanews.com/resizer/resize.php?url=https://www.ragusanews.com/immagini_articoli/15-09-2015/1442332452-0-legambiente-a-muraglie-progetto-anti-erosione-sbagliato.jpg&size=642x500c0 Erosione a Ispica


Ispica - È comparsa ieri mattina, sulla scrivania del nuovo sindaco di Ispica Pierenzo Muraglie, una nota congiunta dei circoli Legambiente “Il carrubo” (Ragusa), “Il melograno” (Modica) e “Sikelion” (Ispica), rappresentati dai rispettivi Presidenti. Le tre associazioni chiedono al Comune, ed in secundis anche agli assessorati regionali ai Beni culturali ed al Territorio, di stoppare i lavori relativi alla prima tranche del progetto di ripascimento morbido a S. Maria del Focallo.
Ad accompagnare il documento due corpose relazioni, in cui il prof. Giorgio Anfuso (docente di Scienze del mare all’Università di Cadice) e il prof. Enzo Pranzini (ordinario di Geografia fisica e geomorfologia a Firenze) censurano, rispettivamente, il progetto ispicese e quelli in via di realizzazione nell’intera provincia.

Com’è noto, il progetto del Comune, elaborato dalla “Artec associati s.r.l.”, contempla 13 pennelli semisommersi, disposti a spina di pesce rispetto alla linea di costa, lunghi dai 50 ai 250 metri, ed ulteriori barriere integralmente sommerse, la più lunga delle quali misurerà 200 metri.
Ebbene, secondo l’esperto spagnolo tali strutture, una volta realizzate, interagirebbero con le correnti litoranee, causando correnti di risacca, approfondimento dei fondali antistanti e la formazione di un linea di costa a zig-zag in corrispondenza dei primi sette pennelli (quelli già in cantiere). Senza contare l’increscioso effetto domino sui siti costieri a valle, attualmente stabili. Secondo i consulenti di Legambiente, insomma, nel caso ispicese (ma non solo) la toppa rischia di essere assai peggiore del buco.
Per questi motivi, la galassia iblea del Cigno Verde è tornata a chiedere l’annullamento in autotutela degli atti di procedura, tanto più che -si legge, in particolare, nella relazione del prof. Pranzini- i progetti di difesa costiera finora elaborati ad Ispica e nel Ragusano in genere sarebbero incompatibili coll’art. 36 del Piano paesaggistico. Da questo dato Legambiente fa discendere l’illegittimità del nulla osta concesso, il 22 giugno 2012, dalla Soprintendenza ai Beni culturali ed ambientali di Ragusa, e quindi l’irregolarità di tutti gli atti successivi (incluse approvazione definitiva ed aggiudicazione dei lavori).
Che, poi, si tratti di una levata di scudi tutt’altro che pretestuosa lo si desume anche dal decreto con cui l’Assessorato regionale a Territorio e ambiente, lo scorso 27 aprile, ha dato parere parzialmente negativo ad un progetto che avrebbe dovuto realizzarsi nei pressi del fiume Irminio e che era affatto analogo a quello ispicese; parere giustificato, per l’appunto, con la patente violazione del Piano paesaggistico.
«Dopo il fallimento di ogni interlocuzione sul tema con l’Amministrazione uscente -ha dichiarato a margine la presidente di Legambiente Ispica, dott.ssa Natalia Carpanzano- confidiamo che il nuovo sindaco Muraglie esamini con attenzione i nostri rilievi, nonché le alternative che ci siamo resi disponibili ad illustrargli. Se ciò non avverrà -avverte- credo che nessuno dei nostri Circoli verrà meno al proprio ruolo, che è di rappresentanza di interessi diffusi in materia di tutela e valorizzazione del patrimonio ambientale della Nazione; anche qualora ciò significasse portare la cosa dinanzi all’Autorità giudiziaria».


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