Scicli - Abuso d'ufficio, interessi privati in atti d'ufficio e concussione: sono questi i reati ipotizzati dalla Procura della Repubblica nei confronti di un ingegnere del Comune di Scicli ai danni di un professionista della città. I fatti sono avvenuti fra il 2007 e il 2013.
Il professionista, proprietario di una villetta nei pressi di Cava D'Aliga confinante con quella dell'ingegnere, avrebbe subito pressioni da parte del dirigente del Comune affinchè gli cedesse "gratuitamente" una striscia di terra di confine tra i due immobili, lunga circa 200 metri e larga 1 metro. L'ingegnere, secondo il reato ipotizzato, avrebbe approfittato del suo ruolo di pubblico ufficiale, anzichè astenersi in presenza di un interesse privato.
Il professionista, però, non intedeva cedere la striscia di terra e ciò avrebbe provocato decine e decine di sopralluoghi nella villetta fatti dai vigili urbani per accertare eventuali irregolarità edilizie. Durante l'udienza che si è svolta due giorni fa, sono state ascoltate le parti e il professionista ha confermato la sua versione dei fatti davanti al Pm Gaetano Scollo e al suo avvocato, Enzo Trantino. La prossima udienza è stata rinviata al 3 febbraio 2017.