Serve aiuto
di Valentina Raffa


Ispica – Hanno bisogno di una zampa d’aiuto. I cani del “canile abusivo” di casa Lucenti, a Ispica, non possono più attendere nel luogo in cui si trovano, e anche i volontari non ce la fanno più. La situazione in queste settimane ha registrato qualche cambiamento, ma ci sono passi fondamentali da fare e pure in fretta.
Dopo la morte del sig. Giovanni Lucenti, avvenuta nel periodo pasquale, la situazione precaria in cui si trovavano i 73 cani è venuta alla ribalta. Nel frattempo 10 sono morti, 16 sono stati trasferiti tra la Coop. Maia e la Dog Professional, canili privati in provincia di Ragusa, ma il resto si trova ancora diviso tra i box ubicati dietro la casa e fatiscenti casette in cemento a cui sono legati da corte corde nello spaziale dinanzi all’abitazione.
Una situazione non facile, perché se è vero che il Comune sta provvedendo al cibo, i volontari devono quotidianamente recarsi sul posto per sfamare le bestiole, mentre finora sorde sono state le richieste di antiparassitari, necessari per liberare i quattrozampe da pulci e zecche e per disinfestare l’ambiente. Dall’Asp di Ragusa hanno ribadito ieri quanto già detto in precedenza, ovvero che la fornitura degli antiparassitari spetta al Comune, a cui in questi giorni si stanno intestando i cani. In alternativa si attende che il Comune faccia istanza perchè sia l’Asp a farsi carico dei cani per gli antiparassitari.
In ballo c’è la vita dei quattrozampe che possono ammalarsi di ehrlichiosi e rickettsiosi, malattie dovute alle zecche, ma anche alcuni volontari si sono ritrovati zecche addosso. Velocizzare non è quindi un capriccio. Come non lo è la richiesta dei volontari del ritiro di decine e decine di sacchi continuano ad ammassare le deiezioni dei cani. Infine, un aiuto per l’acqua. Sono i volontari a portare i bidoni, in quanto la casa non è più provvista di elettricità che permetta di ‘tirare’ l’acqua.
Sono iniziati, intanto, i primi prelievi da parte dell’Asp per effettuare i test di leishmania richiesti da una lega di comuni del modenese, che ha dato disponibilità per una decina di posti.
© Riproduzione riservata