È polemica
di Redazione
Siracusa – Un ragazzino di 11 anni intossicato da cocaina e ricoverato nel reparto di Psichiatria dell’ospedale Umberto I di Siracusa. Una situazione ritenuta «inaccettabile» dal deputato di Fratelli d’Italia Alfredo Antoniozzi, che ha chiesto l’intervento del ministro della Salute Orazio Schillaci e del presidente della Regione Renato Schifani.
L’azienda sanitaria provinciale di Siracusa spiega di avere «operato in stretto collegamento con l’autorità giudiziaria. E ciò non lascia margini interpretativi. Si è trattato – afferma il direttore generale dell’Asp di Siracusa Alessandro Caltagirone – di un evento eccezionale e circoscritto temporalmente, gestito in modo scrupoloso, con la massima tutela del paziente». Il ragazzino intossicato dalla cocaina adesso si trova ricoverato in una Npia (Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza). Ovvero un servizio specialistico che si occupa di prevenzione, diagnosi e cura dei disturbi neurologici, psicologici e psichiatrici nei bambini e negli adolescenti fino ai 18 anni.
«Non tutte le situazioni che riguardano la salute mentale dei minori – aggiunge il direttore generale dell’Asp di Siracusa – possono essere lette con schemi rigidi. Ci sono momenti in cui la priorità è evitare l’irreparabile. E la scelta clinica deve essere immediata e – conclude Caltagirone – fondata su valutazioni specialistiche e responsabilità professionale».
Nella discussione sul ragazzino intossicato per la cocaina e ricoverato in Psichiatria è intervenuto anche il deputato regionale Tiziano Spada. «Il minorenne, proveniente da un comune del Catanese, è stato destinato a una struttura convenzionata con la Regione Siciliana che ha sede a Solarino». Il comune in provincia di Siracusa di cui Spada è sindaco. «Nel mio ruolo – spiega il primo cittadino – mi sono limitato a disporre l’accertamento sanitario obbligatorio per tutelare il minore. Questo – aggiunge – dopo che gli uffici comunali hanno sentito il tutore del minore e il giudice tutelare del tribunale per i minorenni di Catania, con relativo consenso espresso».
«La questione adesso – aggiunge Spada – riguarda l’azienda sanitaria e il tribunale per i minorenni, in cui ho piena fiducia secondo quelle che saranno le procedure da seguire, nell’interesse esclusivo del bambino. Chi continua ad attribuire responsabilità al sottoscritto – conclude – adoperando ricostruzioni lontane dalla verità sulle procedure adottate, sappia che ho già dato ai miei legali mandato di agire».
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