La foto col grembiule
di Gabriele Giannone
Ragusa – Un festival itinerante per raccontare il territorio attraverso il gusto, promuovere la filiera corta e valorizzare le eccellenze iblee: così viene presentato il “Food Mama Festival 2025 – Il bello e il buono che c’è”, evento finanziato dall’Assessorato regionale all’Agricoltura, promosso dal Libero Consorzio Comunale di Ragusa e organizzato con la collaborazione di CNA Ragusa.
Alla conferenza di stampa di presentazione c’erano il presidente della Provincia Maria Rita Schembari e il parlamentare regionale Ignazio Abbate.
Sulla carta un progetto culturale e gastronomico ambizioso, che attraverserà sei comuni — da Comiso a Modica — tra ottobre e novembre, con show cooking, degustazioni, incontri e percorsi del gusto.
Ma dietro la patina della promozione territoriale, si profila un’operazione dai costi spropositati e dai contorni amministrativi quantomeno dubbi.
Secondo la determina dirigenziale n. 2986/2025 del Libero Consorzio di Ragusa, l’intero evento costerà 163.000 euro IVA inclusa, grazie a fondi pubblici regionali destinati alla promozione dell’agroalimentare.
In pratica, saranno spesi oltre 27.000 euro a weekend per cene, assaggi e show cooking, coperti con risorse dell’Assessorato regionale all’Agricoltura, ottenute grazie al sostegno dell’on. Ignazio Abbate.
A sollevare più di un dubbio è la procedura di affidamento.
La società vincitrice?
A organizzare il festival sarà la Sun Hub Srls, una società costituita appena a marzo 2025 con un capitale sociale di 2.000 euro.
Due soci, un’amministratrice – la giornalista Sabrina Gariddi – e nessuna esperienza pregressa nel settore.
Il dettaglio che più colpisce è che, secondo la visura camerale, il codice ATECO (74.99.99) della ditta non contempla l’organizzazione di questo tipo di eventi.
Nonostante ciò, la società si è aggiudicata l’appalto in tempi record: trattativa diretta avviata il 16 settembre e chiusa appena tre giorni dopo, il 19 settembre 2025.
Un affidamento lampo.
La motivazione ufficiale, riportata nella determina, parla di “oggettive difficoltà legate alla procedura ODA” (offerta di acquisto) cioè la piattaforma di acquisti telematici.
Un intoppo tecnico che avrebbe spinto il Libero Consorzio a bypassare la procedura ordinaria e ad aprire una negoziazione diretta con la Sun Hub Srls sempre con il mercato elettronico pubblica amministrazione.
Tradotto: niente bando, niente concorrenza, e affidamento immediato a una società appena nata che si era iscritta al Mepa e che, casualmente sic!, è stata cercata dal dirigente della provincia. Tutto lecito.
A chiedere formalmente di procedere è stata la CNA Ragusa, che ha indicato proprio al settore lavori pubblici del Libero Consorzio – non certo quello deputato alla promozione culturale – di occuparsi dell’affidamento.
Chi ha guidato la regia del progetto?
La regia è “di casa”: la direttrice artistica è l’ex Sovrintendente al teatro Garibaldi di Modica ai tempi di Abbate sindaco, Simona Celi.
È lo stesso Abbate a riferire in una intervista a Canale 74 che fu proprio il suo ex assessore alla cultura a ideare il progetto e a presentarlo per fargli ottenere il finanziamento. In sostanza, chi scrive il progetto ex ante, sa già che sarà il regista affidatario, ex post.
E infatti, la direzione artistica del festival è affidata a Simona Celi, nome noto nell’ambiente culturale modicano.
Un legame politico e personale che, sommato al ruolo di Abbate nel reperire i fondi regionali, dà all’intera operazione il sapore del cerchio chiuso.
L’idea di raccontare il territorio attraverso il cibo e la cultura è nobile. Ma quando il costo di sei weekend di “esperienze sensoriali” raggiunge 166 mila euro, e l’appalto finisce in mano a una società creata pochi mesi prima, le domande diventano inevitabili.
In attesa di risposte, resta la sensazione di un copione già visto.
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