Caso Sla, qualcosa si muove
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Primi segnali positivi della vicenda del 58enne ragusano affetto da sclerosi laterale amiotrofica e che necessita di costose cure. La spesa del farmaco salvavita “Rhigf1/rhigf1bp3 – Iplex”, una molecola prodotta in America è di 140.000 euro l’anno. Il Tribunale di Ragusa lo scorso mese di luglio aveva emesso il provvedimento di erogazione del farmaco a carico del ministero della Salute. Lo stesso ministero aveva girato la “patata bollente” all’Asl 7 che non può acquistare il farmaco in quanto non è in commercio in Italia. Ma il direttore generale dell’azienda ragusana ieri mattina, dopo il servizio sul Giornale di Sicilia, si è interessato nuovamente della vicenda contattando direttamente la dottoressa D’Alessandro, funzionario del ministero che sostituisce attualmente il dottor Carlo De Giuli, direttore generale del servizio farmaci e dispositivi medici del ministero. “La dottoressa D’Alessandro – dice Fulvio Manno – mi ha comunicato che l’Aifa, l’azienda italiana del farmaco, è disponibile ad assumersi l’onere per la somministrazione del farmaco. Adesso dobbiamo studiare le procedure per richiedere il farmaco. L’Asl 7 diventa a questo punto delegata dal ministero per l’acquisto della molecola. Oggi con la dottoressa Poidomani, responsabile del servizio Farmacia dell’Asl 7, inizieremo le pratiche”. Le ditte americane che producono il farmaco che non cura la malattia, ma ne arresta lo sviluppo, sono tre: la Insmed, la Cephalon e la Percica. I familiari del cinquantottenne ragusano sono riusciti a sapere dell’esistenza del farmaco tramite internet e si sono affidati all’avvocato Fabio Trapuzzano, di Lamezia Terme, che ha seguito le trafile burocratiche di numerosi pazienti affetti da questo tipo di malattia. La vicenda dei pazienti affetti da sclerosi laterale amiotrofica ha degli sviluppi nazionali. Lo scorso mese di maggio l’onorevole Alessandri presentato un’interpellanza parlamentare alla Camera dei Deputati.
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