di Redazione

Il Martirio degli Italiani dell’Istria e della Dalmazia ad opera dei comunisti slavi nel corso del secondo conflitto mondiale è oramai incontestabile.
Gli Italiani furono martirizzati con sevizie di ogni genere, stupri di massa su ragazzine e donne incinte (che ebbero il ventre squarciato dai coltelli), linciaggi e lapidazioni, conducendoli dopo averli spogliati, non solo di ogni bene ma anche dei vestiti e delle scarpe, sui bordi delle foibe, profonde cavità naturali, di origine carsica, e infine gettandoli vivi nelle foibe, precipitandoli anche per oltre 100 metri.
Fu una morte orribile seguita dal rituale balcanico da un cane nero, che nella convinzione degli assassini, doveva perseguitare le vittime anche nell’aldilà.
A Zara gli Italiani furono annegati in mare con una pietra legata al collo (testimonianza di Ottavio Missoni).
Questo fu l’olocausto italiano che per sessant’anni è stato tenuto nascosto alle nuove generazioni.
E anche a Scicli,in oltre sessant’anni nulla è stato fatto per ricordare e onorare la memoria dei Martiri delle Foibe.
Tanto è vero che l’attuale Sindaco unitamente ai componenti della giunta (DS – Rifondazione Comunista – Comunisti Italiani – Liberi e Concreti) a tutt’oggi non hanno mai risposto alla richiesta di cancellare Piazza Lenin intestandola ai nostri “Martiri delle Foibe”.
Ma anche a Scicli verrà il giorno in cui i nostri martiri saranno onorati e ricordati e sarà il giorno della sconfitta di questa sinistra settaria e antinazionale.
Scicli, 8/2/2008
Distinti saluti.
Dott. Giuseppe Implatini
Portavoce “La Destra” Scicli
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