Cultura Sgalambro

Socrathe si innamora di Battiato. Teoria della Sicilia

Un’isola può sempre sparire

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Durante il fitto scambio epistolare tecnologico con Socrathe, ho avuto modo di sottoporgli una delle pagine più emozionanti che ho incontrato sulla Sicilia e sul sentimento che pervade un siciliano, soprattutto se per motivi di lavoro o di studio questi ha vissuto l'esperienza del distacco dallo scoglio di verghiana memoria.
Gli ho sottoposto il brano che quattordici anni fa diede il via, con "Il Cavaliere dell'Intelletto", dedicato a Federico II di Svevia, alla collaborazione tra Franco Battiato e Manlio Sgalambro. Si intitola "Teoria della Sicilia", e affonda il proprio umore sin dentro l'Ecclesiaste: "Vanità delle vanità è ogni storia".
Socrathe se ne è innamorato, e me lo ha ri-postato indietro, senza chiedermi nulla, implicitamente suggerendomi di pubblicare la nostra corrispondenza.
Ti accontento, Socrathe.

                                                                                                                     Il moderatore


                                                                    Teoria della Sicilia
                                                        da Il Cavaliere dell'Intelletto
                                                  testo Manlio Sgalambro, Franco Battiato
                                                  musica e voce recitante Franco Battiato



Là dove domina l’elemento insulare è impossibile salvarsi.
Ogni isola attende impaziente di inabissarsi.
Una teoria dell’isola è segnata da questa certezza. Un’isola può sempre sparire.
Entità talattica, essa si sorregge sui flutti, sull’instabile. Per ogni isola vale la metafora della nave: vi incombe il naufragio.
Il sentimento insulare è un oscuro impulso verso l’estinzione. L’angoscia dello stare in un’isola come modo di vivere rivela l’impossibilità di sfuggirvi come sentimento primordiale.
La volontà di sparire è l’essenza esoterica della Sicilia.
Poiché ogni isolano non avrebbe voluto nascere, egli vive come chi non vorrebbe vivere: la storia gli passa accanto con i suoi odiosi rumori ma dietro il tumulto dell’apparenza si cela una quiete profonda.
Vanità delle vanità è ogni storia.
La presenza della catastrofe nell’anima siciliana si esprime nei suoi ideali vegetali, nel suo taedium storico, fattispecie del nirvana.
La Sicilia esiste solo come fenomeno estetico.
Solo nel momento felice dell’arte quest’isola è vera.



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