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Compagni di scuola. Chiara Padua intervista Bartolo Lorefice



Pubblichiamo un'intervista offertaci da Chiara Padua a un suo ex compagno di classe delle superiori: l'assessore Bartolo Lorefice.

"Con le elezioni alle porte, si avvicina anche la fine dell’avventura per la giunta Falla ed i suoi assessori. Ho fatto due chiacchiere con l’”assessore agli sgoccioli” con le deleghe alle politiche giovanili, sviluppo dell'interculturalità, pace e sostenibilità ambientale e, da un anno e mezzo circa, pure alle politiche culturali, Bartolo Lorefice.
Bartolo ha 24 anni e l’anima del politico, ha cominciato presto, facendo il capoclasse alle scuole elementari, il rappresentante di classe alle scuole medie ed alle scuole superiori, dove è stato anche rappresentante di istituto in pectore per un anno, succedendo alla sottoscritta. Si mette persino alla guida di un’autogestione e, una volta arrivato all’Università a Catania, dove studia Scienze Storiche e Politiche, diventa rappresentante di corso di laurea per la lista araba fenice, di area Rifondazione.

Chiara: Assessore, sei in scadenza. Dopo tre anni, sta per concludersi quest’esperienza di assessore: che voto ti dai?
Bartolo: Considerando che ho amministrato con un consiglio comunale con una maggioranza di centro-destra, che si è divertito ad azzerarmi i capitoli di bilancio dei miei assessorati e a rendermi la vita impossibile, bocciandomi qualsiasi provvedimento e affossandomi qualsiasi cosa nelle commissioni, come ad esempio il regolamento per i contributi alle associazioni culturali…il voto che mi do è…in trentesimi o in decimi?
C: In decimi.
B: 7 e mezzo.
C: Mi sembra comunque ottimo. Quindi alla fine hai deciso di ricandidarti. Come
consigliere pensi di poter portare avanti quelle cose che non hai potuto fare da assessore?
B: Certo, ci proverò. La cosa certa è che non sarò un consigliere comunale muto o afono;
condurrò le mie battaglie con determinatezza e dirò tutto quello che non ho potuto dire
in tre anni da assessore, ospite del consiglio comunale e senza diritto di parola. Auspico che l'amministrazione con la quale mi dovrò confrontare sia di centro-sinistra e comunque farò il possibile per garantire al mio successore il sostegno adeguato, per permettere la prosecuzione di importanti progetti per le politiche giovanili e le politiche culturali in senso lato.
C: Se dovessi fare un nome per il tuo successore?
B: Non faccio nomi.
C: Traccia un profilo, almeno.
B: Spero solo che il mio successore sia aperto e disponibile ai giovani, a tutti i giovani,
come ho fatto io, senza paraocchi, valutando le proposte che vengono inoltrate
dall'articolato mondo dell'associazionismo giovanile e culturale.
C: A me non sembra che si stia puntando troppo sui giovani o è solo l'impressione che ho
da Milano?
B: Hai ragione. I giovani, in questa tornata elettorale, sono nella stragrande parte dei casi
dei semplici riempi-lista, mentre gli eleggibili sono sempre i soliti volti, che hanno caratterizzato per decenni la cacocrazia di Scicli.
C: A livello nazionale è successo di tutto. Il partito cui sei stato legato x anni
è praticamente scomparso…
B: Mi permetto di dissentire…
C: Dissenti pure.
B: Siamo diventati extraparlamentari, ma ci siamo. A luglio terremo il nostro congresso
e stiamo lavorando per questo. La causa del tracollo di consensi è stata la sciagurata esperienza della sinistra arcobaleno: una sommatoria a freddo come quella del PD, che ha messo insieme culture diverse sotto il coperchio di SINISTRA RADICALE. L'elettorato comunista e, più in genere, l'elettorato di sinistra, non ha capito il senso di questo progetto calato dall'alto e non condiviso dalla base e si è affidato al cosiddetto voto utile, votando il partito democratico. I comunisti, la sinistra, non sono scomparsi: nella società ci sono ancora ed ora è compito dei comunisti dare nuove forme, nuove strutture a questo popolo. Noi ripartiamo dalla falce e martello, noi ripartiamo da Rifondazione Comunista.
C: Sei più arrabbiato con Veltroni o con Bertinotti?
B: Sono incavolato con Bertinotti e incavolatissimo con Veltroni. Bertinotti perchè ha
puntato tutto sul nuovismo identitario, sul superamento della storia del novecento, sul
movimentiamo, su una cultura troppo da figli dei fiori e poco da operai incazzati. Bisogna
ripartire dal lavoro e dall'analisi delle contraddizioni del capitalismo, invece. Veltroni lo
considero alieno dalla cultura politica della sinistra, non lo considero un riformista, ma un
democratico all'americana, uno da bipolarismo e bipartitismo perfetto; uno che vorrebbe
non essere molto dissimile da berlusconi, nei modi come anche nella sostanza. Oggi
penso che per rendere la differenza tra Veltroni e Berlusconi, possiamo attingere al
patrimonio della cultura popolare nostrana: LEVITI TU CA PAGGHIA CA PASSU IU CO
FRIENU.
C: Mi hai appena detto che ripartite da Rifondazione Comunista, però vi presentate con
una lista dal nome I COMUNISTI PER SCICLI…
B: Ti spiego. La scelta della lista che unisce Rifondazione e Comunisti Italiani a Scicli è nata dall'analisi delle condizioni oggettive. Se fossimo andati con due simboli, avremmo rischiato di non eleggere nemmeno un consigliere e di sprecare i voti. Mettendoci insieme, puntiamo all’elezione di un consigliere, meglio ancora due. Nessuno si scioglie. E poi non credo che creiamo confusione. Tutti coloro che, a Scicli, si sentono ancora comunisti o che, comunque, non vogliono sostenere un partito liberalriformista come il Pd, perchè si sentono di sinistra, possono votare un solo simbolo: quello con la falce e il martello.
C: Quando ho visto il numero dei candidati ho pensato alla Bandabardò…Ne manca uno e poi “Sette sono i re…”. Non ti sembrano troppi sei?
B: Si, decisamente. Sarebbe stato necessario uno sforzo di sintesi da parte di tutti. Andare con sei candidati a sindaco, significa far confondere l'elettorato piu di quanto gia non lo sia.
C: E con tutti questi candidati e con 17 liste, non rischiamo che ogni famiglia ha un
candidato e ci tocca espatriare x trovare gli scrutatori?
B: Hai ragione. Ti parlo della mia esperienza per cercare voti. Cercare voti liberi, come
faccio io, senza clientele o cambiali da scambiare, è impossibile. Solo nel mio quartiere, ci
sono 5 o 6 candidati, intorno alle associazioni giovanili idem…davvero impossibile. Tutti
hanno parenti o "amici degli amici da votare". Spesso, se vuoi lavorare a Scicli, e quando
dico lavorare intendo lavoretti precari, in nero e sottopagati, devi vendere l'anima ai padrini
locali e quindi non c'è neanche da stupirsi se trovi tuoi amici di rigida osservanza di
sinistra, candidati in questa o in quella lista della destra.
C: Per concludere, dimmi un libro, un film e una canzone che hanno contrassegnato i tuoi 3
anni da assessore.
B: Bella domanda…La canzone è “Il cammino interminabile” di Franco Battiato, il libro “I
diari del Che” in Bolivia ed il film “Novecento” di Bertolucci.
C: Questi per l'esperienza passata…al futuro di Scicli cosa associ?
B: Per il futuro che temo: il libro è “Gomorra” di Roberto Saviano…
C: Io ho visto il film e la camorra è l'unica organizzazione nel paese che punta sui
giovani…
B: Eh…come film direi “Il padrino I - II – III” e la canzone “La città vecchia” di Fabrizio De
Andrè.
C: Apocalittico.
B: Lo so".

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