“Come primo lavoro si procederà alla realizzazione dell’ampliamento su due livelli del monoblocco N – ha detto l’ingegnere Aprile– poi si proseguirà con il completamento del secondo livello”. “L’intervento è la dimostrazione che il Busacca non chiude –spiega con soddisfazione la dottoressa Militello –, rafforzare la struttura per acuti è proprio l’esatta conferma che l’ospedale sciclitano è vivo ed operativo e sarà potenziato”.
Proprio l’intervento per ampliare il pronto soccorso dimostra che la natura di ospedale per acuti viene preservata. Il Busacca fu inaugurato cento anni fa, in anticipo sui tempi previsti, in occasione del terremoto di Messina. I feriti di quella calamità furono ricoverati nela modernissima, per i tempi, struttura a padiglioni, identica a quella del policlinico Umberto i di Roma, cui il progettista Ignazio EmMolo, si ispirò.