Cultura
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07/08/2008 09:19

Camilleri: Montalbano nacque da una scommessa con Sciascia e Calvino

di Redazione

Dietro il grande successo di Montalbano, il personaggio firmato da Andrea Camilleri, c’era una doppia scommessa con Leonardo Sciascia e Italo Calvino. Camilleri ha sfidato le parole di Italo Calvino secondo il quale era impossibile ambientare un romanzo giallo in Sicilia e le regole di Leonardo Sciascia su come scrivere un giallo.

Così Camilleri ricorda la nascita di La forma dell’acqua nel 1994, primo romanzo con protagonista il suo celebre commissario, che apre ora il volume Il commissario Montalbano – Le prime indagini, che Sellerio (pp. 596 – 18,00 euro) manda in libreria in questi giorni, con una introduzione dell’autore.

Negli Oscar Mondadori esce anche una scelta dello stesso scrittore dei suoi preferiti Racconti di Montalbano (pp. 506 – 13,00 euro). I 18+1 da lui scelti «non intendono essere – spiega Camilleri – né un’elite né il meglio, perché forse non lo sono».

Dopo la stesura del primo libro su Montalbano, Camilleri ebbe l’impulso immediato di «finirla lì». Ma l’autore era «insoddisfatto di come mi era venuta fuori la figura del commissario. Mi pareva di non averlo disegnato compiutamente, di aver privilegiato in lui la funzione di investigatore trascurandone alcuni aspetti caratteriali. Insomma mi sembrava risolto solo a metà. E lasciarlo a metà mi disturbava molto. Cerco sempre di portare a termine ogni cosa che comincio». Nacque «per uno scrupolo artigianale», il secondo romanzo e nacque assieme quel successo che tutt’ora dura, con centinaia di lettere che gli chiedevano di continuare a scrivere di Salvo Montalbano. Nel terzo romanzo, Il ladro di merendine, Camilleri decise di privilegiare «un aspetto del tutto personale del commissario». L’autore spiega che si illudeva «ancora una volta di mettere un punto fermo. Proprio non mi andava di diventare uno scrittore di gialli con un personaggio, oltretutto, seriale. Invece fu come gettare benzina sul fuoco».