Cultura
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11/08/2008 16:26

La grazia delicata e pop di Mario Venuti a Ragusa

di Redazione

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Sono passati dieci anni da quando Mario Venuti venne per la prima volta a Scicli, nell’agosto del 1998.
Dieci anni da quando la signora Mirabella, dell’ufficio cultura del Comune di Scicli, gli stirò la camicia, dieci anni da quando la pasticceria Tona ci regalò il miele per la sua voce.
Mario Venuti è cresciuto in questi dieci anni. Musicalmente. In professionalità. Ieri sera il freddo dei monti iblei, in cima a un centro commerciale assai poco consono a un concerto di San Lorenzo, ci ha restituito un cantautore compiuto, maturo, versatile, vero.
Di anni ne sono passati molti di più da quando, insieme a Luca Madonia, Mario, siracusano di nascita, catanese di adozione, andò a casa di Franco Battiato a Milo.
A salire sull’Etna furono in quattro per la verità: Mario Venuti, i fratelli Madonia e Tony Carbone.
Si chiamavano i “De Novo”. Correvano gli anni ottanta.
Battiato andò per le maniere brusche: “Cosa volete?”
“Soldi, per produrre l’album”.
“Venuti dalle Madonie a cercar Carbone”, chiosò Battiato.
Diventò il titolo dell’album.
In copertina la Volvo Polar di Franco, e i quattro musicisti con una giara pirandelliana sul tetto della macchina.
“Ringraziamo Franco Battiato per averci dato i soldi, e il titolo dell’album.
E per la Volvo”.

Di seguito il live di “Nina Morena” eseguito ieri sera a Ragusa. 
Da segnalare l’ottima esibizione, durante il concerto, della brava corista Giorgia Meli.