di Redazione

Il coordinatore provinciale dell’associazione Ecologisti democratici, Gigi Bellassai e il responsabile provinciale area tematica Ambiente del partito democratico, Fabio Fianchino denunciano con una lettera scritta inviata all’Agenzia regionale per i rifiuti e le acque le incongruenze dell’attività promossa dall’Ato Ragusa ambiente. “Il piano di comunicazione costa 800 mila euro”, scrivono Bellassai e Fianchino, “senza ottenere un grammo in più di raccolta differenziata”. “L’Ato in questo ultimo anno non ha svolto alcuna seria azione di concertazione per la gestione della raccolta dei rifiuti a sostegno degli enti locali”, dichiarano Bellassai e Fianchino, “non riuscendo (o non volendo?) avviare l’appalto unico per la gestione raccolta e lo smaltimento dei rifiuti in provincia di Ragusa”. I due rappresentanti del Pd evidenziano il rischio di “mettere in crisi il sistema con una forsennata gestione delle discariche”. La denuncia entra nello specifico di quanto accaduto negli ultimi mesi. “Abbiamo assistito a qualcosa di paradossale e scandaloso”, scrivono Bellassai e Fianchino, “che ci fa dire di aver subìto oltre il danno anche la beffa, i vertici dell’Ato stanno bruciando circa 800.000 euro di risorse pubbliche per un piano di comunicazione che è a dir poco allucinante e che non ha eguali per spreco e inutilità in Europa”. La vicenda parte da quando i vertici politici dell’Ato hanno stravolto l’originario piano redatto dalla “Scuola agraria del Parco di Monza”. “Un piano che era legato con grande rigore alla comunicazione e all’informazione dei cittadini rispetto ai metodi di raccolta differenziata”, spiegano gli autori della denuncia, “articolato nel territorio secondo le specificità di ogni comune”. Lo stravolgimento di quel piano ha determinato la predisposizione di un altro piano. “Gli 800.000 euro (escluso il 5% riservati alle istituzioni regionali) sono stati suddivisi”, sostengono Bellassai e Fianchino, “non si capisce secondo quale criterio, in due: oltre 150.000 euro sono stati gestiti “in house” quindi direttamente dai vertici dell’Ato con iniziative di propaganda alcune a dir poco discutibili, e oltre 600.000 euro sono stati affidati alla società “Pomilio Blum” che a sua volta ha passato la gestione alla “Sikelia Iniziative” di Palermo”. “I contenuti del piano, certamente stravolti in corso d’opera con tutti questi passaggi”, continuano Bellassai e Fianchino, “sono a dir poco incomprensibili: finanziamenti a pioggia ad ogni tipo di iniziativa legata allo spettacolo per enti locali, associazioni”. “Fra le attività private finanziate, due mega eventi”, scrivono gli autori della denuncia, “L’ambiente sfila sotto le stelle” a Ragusa una sfilata di moda che certo non può incentivare la raccolta differenziata e la cosiddetta “Giornata verde” di Comiso con il cast di “Amici” ai quali è stato necessario spiegare cosa avessero a che fare loro con la spazzatura”. “A ciò si aggiungono messaggi criptici diffusi con un aereo sui cieli della provincia”, sottolineano Bellassai e Fianchino, “e un sito web rigido, povero di contenuti e illeggibile”. “Ma la chicca è il materiale informativo indecifrabile che spiega che cosa è l’Ato (cosa assolutamente inutile), ma soprattutto non spiega che cosa è e come si fa la raccolta differenziata”, sottolineano Bellassai e Fianchino, “un piano di comunicazione dunque che oltre alle magliette, alle sfilate e agli spettacoli non ha alcuna aderenza con le attività ecologiche svolte dai comuni”. La cosa più grave, secondo i due rappresentanti del partito democratico “si è persa definitivamente l’opportunità di effettuare una vera campagna informativa di massa che coinvolgesse l’intera provincia, parallelamente all’attivazione del servizio con la gestione unica”. “Crediamo che quanto avvenuto”, scrivono Bellassai e Fianchino, “sia il simbolo dell’arretratezza della nostra terra e di uno spettacolo indecoroso che comporta lo spreco di risorse preziose per mano di una classe dirigente incapace di guardare oltre gli interessi di bottega e i facili consensi”. All’Agenzia regionale per i rifiuti e le acque, a cui si rivolgono i due rappresentanti del Pd compete di approvare il rendiconto delle risorse già spese. “Le spese già effettuate”, concludono il coordinatore provinciale dell’Associazione ecologisti democratici e il responsabile provinciale dell’Area tematica ambiente del Pd, “ammontano a circa un terzo del totale finanziato. Scriviamo all’Agenzia regionale nel tentativo di cambiare rotta, se si è ancora in tempo, allo scopo di ottimizzare quel che rimane di queste preziose e uniche risorse economiche pubbliche”.
La replica del presidente Ato Gianni Vindigni:
«Quando il sig. Bellassai desidera ricevere lezioni di buona amministrazione – dichiara il presidente Vindigni –, sono disposto a riceverlo dal lunedì al venerdì presso i locali dell’A.T.O. e devolverò i compensi che mi pagherà in beneficenza all’associazione per la salvaguardia dei comunisti in via d’estinzione orfani di grande madre Russia.
Rispondo solo per rispetto ai cittadini fuorviati da false notizie e per precisare alcune cose.
Innanzi tutto, c’è da dire che i fondi con cui è stato pagato il piano di comunicazione non sono stati distolti dalla raccolta differenziata, ma provengono da appositi bandi europei a cui se non avessimo partecipato avremmo perso le somme.
Nessuna accusa di clientelismo può essere mossa a noi perché la ditta che si è aggiudicata l’appalto ha partecipato ad una regolare gara pubblica le cui offerte sono state valutate da una commissione esterna ed indipendente e su cui il presidente dell’A.T.O. non poteva fare alcuna ingerenza.
Questa è solo la prima fase del piano di comunicazione – prosegue il dott. Vindigni – ed è finalizzata a sensibilizzare i cittadini sulle problematiche ambientali perché, purtroppo, la nostra popolazione, rispetto ad altre europee, è meno attenta a questi temi.
Successivamente, provvederemo a spiegare le modalità operative della raccolta differenziata e quali sono i vantaggi che essa comporta per tutti.
La terza ed ultima fase prevede la verifica dei risultati raggiunti.
Analoghe iniziative pubblicitarie sono state fatte in Campania, dove Pino Daniele e Gigi D’Alessio, sono impegnati in spot sulle tematiche ambientali, pubblicità, quest’ultima, che è sicuramente più costosa della nostra.
Bellassai, anziché attaccare l’A.T.O. di Ragusa – conclude il presidente – con accuse di cattiva gestione del tutte infondate perché siamo i più virtuosi di tutta la Sicilia, dovrebbe fare “mea culpa” per il disastro economico, sociale e politico che, insieme alla sua ex giunta, ha lasciato a Comiso».
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