«Sono giorni difficili quelli che stiamo, in queste ultime settimane, vivendo all’Ars. La necessità di razionalizzare la spesa sanitaria sta fornendo, a qualcuno, la possibilità di trovare alibi a sostegno della tesi che è necessario chiudere qualche ospedale, per risparmiare risorse economiche. Questi temi che riguardano il diritto alla salute di tanti cittadini devono essere affrontati seriamente e in una logica complessiva. In mezzo a tanta incertezza personalmente ho le idee chiarissime per quanto riguarda il futuro dell’Ospedale Busacca di Scicli. Nessuno pensi che questa struttura possa essere sacrificata per far cassa».
Sono parole dell’on. Orazio Ragusa che aggiunge che su questo tema è pronto a sfidare chiunque la pensi diversamente. «Il Busacca rappresenta per Scicli non solo un luogo di cure, ma un ospedale dove le passioni e le emozioni umane dei miei concittadini hanno raggiunto, in alcuni momenti, il punto più alto. Tanti sono i ricordi che mi legano a questa struttura. E’ un luogo legato a eventi importanti: alla nascita, alla cura e, talvolta, alla morte».
Se in altre province sulla sanità vi sono stati sprechi è giusto che si intervenga per riqualificare e razionalizzazione la spesa sanitaria. Ma far pagare questi errori a strutture virtuose non è possibile. Se il Governo regionale – aggiunge Orazio Ragusa – assume un atteggiamento più flessibile rispetto a questi temi, cercando soluzioni che tengano conto delle peculiarità delle singole realtà territoriali, sono pronto a sostenerlo, in caso contrario sono pessimista sulla tenuta dello stesso Governo Lombardo.
«In questo momento sento il bisogno di ringraziare gli operatori del mondo della sanità che lavorano al Busacca, sono lavoratori che svolgono con scrupolo e coscienza funzioni delicatissime e di cui, troppo spesso e con superficialità, si parla male senza cognizione di causa. Nella sanità iblea operano professionisti che altre realtà ci invidiano e che in molti casi non riusciamo a valorizzare a sufficienza. E’ anche per questi motivi che sono vicino a queste persone e sento il bisogno di rassicurarli che nessun politico, di qualsiasi corrente politica, potrà pensare di chiudere questa struttura».