Ragusa - Il Teatro della Concordia, gioiello del centro storico di Ragusa, da anni in stato di abbandono, risplenderà nuovamente. Dopo l'acquisizione dell'immobile, il Comune è passato all'aggiudicazione del “servizio di architettura e ingegneria per l'adeguamento del progetto definitivo alle normative sopravvenute, progettazione esecutiva, direzione lavori, misura e contabilità, assistenza al collaudo e coordinamento della sicurezza”.
Si tratta di un appalto di 4 milioni e 300 mila euro, di cui 270 mila è la parcella che spetterà ai tecnici per l'adeguamento del progetto, a cui si è giunti con una gara pubblica.
A partecipare nove concorrenti, ai quali sono stati richiesti particolari requisiti di carattere tecnico, tra cui l'aver già progettato teatri di analoga valenza artistico – monumentale. Il bando è stato pubblicato sulla gazzetta ufficiale europea ed è stata formata un'apposita commissione che ha avuto dieci mesi di tempo per provvedere all'aggiudicazione del bando. Con apposita determina sindacale è stato approvato l'esito delle operazioni di gara ed è stato dato incarico allo studio Baldo, formato da un gruppo di tecnici di Agrigento, a cui fanno capo anche progettisti ragusani. Il team avrà 180 giorni di tempo per redigere l'adeguamento del progetto e per quello esecutivo. Ultimato il progetto, lo stesso diventerà cantierabile e si procederà con la gara d'appalto dei lavori. Si tratta di un importante successo per l'Amministrazione comunale guidata da Dipasquale, come ha ricordato ieri mattina in conferenza stampa il primo cittadino, visto che sono stati accelerati gli iter iter per troppi anni rimasti fermi. “Ragusa potrà presto contare sul suo teatro, che non sarà un teatro nuovo di zecca perché abbiamo scelto di prevedere il recupero del vecchio teatro comunale, ristrutturandolo adeguatamente e provvedendo al suo utilizzo funzionale anche attraverso moderne tecnologie – sottolinea il sindaco Dipasquale – Possiamo sicuramente affermare che stiamo lavorando per offrire alla città una struttura che, pur insistendo nel centro storico, non avrà da temere paragoni sulla sua funzionalità. Un luogo dove fare cultura, nuovamente dedicato ai ragusani che da anni attendono la riapertura del loro teatro la cui storia, com'è nota, si andata sviluppando con il passaggio dal pubblico ai privati e adesso, con l'esproprio, il ritorno al pubblico, per finalità pubbliche”.