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03/08/2010 02:37

E’ morta Elvira Sellerio. Villeggiava a Marina di Ragusa

Carlo Lucarelli: Per me come una madre

di Redazione

Palermo – E’ morta oggi a Palermo Elvira Giorgianni Sellerio, 74 anni, fondatrice con il marito Enzo dell’omonima casa editrice. In passato membro del cda della Rai, scoprì e pubblicò numerosi autori di successo.

Elvira Giorgianni Sellerio era nata a Palermo il 18 maggio del 1936. Figlia di un prefetto, una laurea in Giurisprudenza, nel 1989 era stata nominata Cavaliere del lavoro dal presidente della Repubblica Francesco Cossiga e nel 1991 era stata insignita di una Laurea honoris causa in Lettere dalla facoltà di magistero di Palermo. Aveva cominciato a lavorare nell’editoria alla fine degli anni Sessanta e al 1969 risale la nascita della casa editrice Sellerio, dal cognome dell’allora marito, il fotografo Enzo, da un’idea nata parlando con Leonardo Sciascia e con l’antropologo Antonino Buttitta, amici della coppia. Il programma all’origine della casa editrice è il ritorno a una cultura che Sciascia definisce “amena”, in cui cioè il cosiddetto impegno è implicito e non esplicito, quindi una cultura “della leggerezza” che non rinuncia all’eleganza, una cultura delle idee ma in forma di cose belle.

Dopo qualche titolo nella collana d’esordio, arriva la visibilità nazionale con la pubblicazione, nel 1978, di L’affaire Moro di Leonardo Sciascia nella collana “La civiltà perfezionata”. Vende più di centomila copie. Proprio al forte rapporto con lo scrittore di Racalmuto si deve il successo di una “scommessa”: così Elvira Sellerio aveva più volte definito la sua “pretesa” di lanciare da Palermo una casa editrice, che si proponesse come “nazionale”, scontando tutte le conseguenze di una localizzazione periferica. Dopo la separazione dal marito, nel 1983, la gestione si era separata: a Elvira narrativa e saggistica, a Enzo Sellerio i libri d’arte e fotografia.

La casa editrice è stata premiata con il Supercampiello nel 1981 per Diceria dell’untore, il romanzo che ha fatto conoscere al grande pubblico Gesualdo Bufalino. Nel 1991 le è stato attribuito il premio “Marisa Belisario”. La casa editrice si è segnalata per la sua collana “La memoria”, piccoli libri dalla copertina blu che ripropongono testi apparentemente “minori”, che spaziano tra classico e moderno, ma di grande spessore culturale. Ha pubblicato tutti i libri di Andrea Camilleri. Fra gli altri scrittori che hanno pubblicato con la casa editrice, anche Gianrico Carofiglio, Antonio Tabucchi, Manuel Vazquez Montalban, Alicia Gimenez-Bartlett. Il catalogo conta a oggi oltre tremila titoli.

Le condoglianze di Napolitano. “Amica e collaboratrice”. Così Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha ricordato Elvira Sellerio in un messaggio indirizzato al figlio Antonio. “E’ stata donna di grande finezza e intuito culturale, editrice coraggiosa e lungimirante, animata da forte passione civile. Il senso dell’interesse pubblico con cui accettò da me e dal presidente Spadolini la nomina a membro del Consiglio di amministrazione della Rai e lo sforzo con cui si applicò a quell’impegno per lei inconsueto”, ha concluso Napolitano, “rimangono un assai caro ricordo e motivo di rimpianto”.

 

Lucarelli: per me Elvira era come una madre

Tra gli scrittori tenuti a battesimo da Elvira Sellerio, morta a 74 anni, c’è Carlo Lucarelli, che con lei pubblicò vent’anni fa il suo primo romanzo, Il commissario de Luca. «Dal punto di vista letterario è stata come mia madre», dice oggi lo scrittore.

«Ero del tutto sconosciuto e a mia volta non conoscevo nessuno alla Sellerio quando spedii il mio romanzo», racconta. «Qualche mese dopo, verso Natale mi arrivò la telefonata della Sellerio in persona che mi annunciava: “Buonasera. Pubblichiamo il suo libro, è contento?”. Lì per lì pensai che si trattasse di uno scherzo e rimasi freddo come un ghiacciolo, limitandomi a ringraziare. Una reazione che lei più tardi mi avrebbe a più riprese affettuosamente rimproverato».

Per Lucarelli, Elvira Sellerio è stata «un grande editore, pieno di fascino e cultura. Anche i selleriani sono sempre stati una piccola consorteria di suoi figli: con tutti “la signora”, così la chiamavo, aveva un rapporto diretto. Le strade della vita poi ci hanno separato (Lucarelli ha pubblicato poi con diversi editori, tra i quali Mondadori ed Einaudi, ndr) e certo non è stata contenta del “tradimento”: insomma in qualche maniera mi sentivo in colpa. Ma il filo diretto è continuato sempre, anche negli ultimi anni. E mi dispiace perché sono passati esattamente vent’anni dal Commissario De Luca, uscito alla fine di luglio del 1990: mi sarebbe piaciuto fare una grande festa – conclude l’autore – e ovviamente invitare anche lei».