L'anno scorso l'incasso è stato di 36 mila euro
di C. Castaldo Gzz Sud


Pozzallo – Dati contrastanti per la sagra del pesce 2010, la prima, dopo tanti anni, organizzata senza l’apporto logistico della Pro Loco. Secondo fonti accreditate e vicine a palazzo La Pira, cinque mila, difatti, sono stati i pasti serviti per la prima serata, contro i sei mila della seconda serata, fra primi piatti, fritto e degustazione senza glutine.
Qualcuno, a sentire questi dati, ha storto il naso.
Il dato che più interessa, però, non è stato rivelato. Quanto ha “fruttato”, a livello economico, la sagra?
Premesso che, per l’edizione 2010, nello stesso calderone sono finiti i biglietti gratuiti che sono andati a sponsor, politici (ogni consigliere comunale pozzallese, fra gli altri, aveva qualche biglietto gratuito a disposizione), ospiti dell’Amministrazione comunale, varie ed eventuali (si vocifera di mille biglietti gratis).
Solo l’anno scorso, poi, la sagra ha incassato 36 mila euro (fonte Pro Loco di Pozzallo), in tre diverse serate rispetto alle due di quest’anno. A fronte di poco più di 11 mila porzioni vendute (esclusi ovviamente i biglietti “free”), l’incasso definitivo della sagra si sarebbe (il condizionale è d’obbligo) attestato intorno alla stessa cifra dell’anno passato. Se non addirittura superarlo.
Ma, è il caso di dirlo, i conti non tornano.
Ad una prima serata (di sabato) dove si è visto un buon numero di persone affluire alla biglietteria sita nel piazzale dei Marinai d’Italia, a Raganzino, è seguita la seconda dove, visibile a tutti, l’affluenza è stata decisamente minore alle aspettative.
Vuoi la limitata affluenza di turisti quest’anno in città, vuoi la concomitante presenza di Antonello Venditti a Rosolini, nella serata di domenica, la sagra non ha reso per come doveva rendere. Una fonte non ufficiale parla addirittura di 4 mila biglietti venduti, fra sabato e domenica. La verità, forse, sta nel mezzo. O meglio, la verità dovrebbe stare nelle parole dell’Amministrazione comunale, la quale, però, non ha diffuso alcun dato dimostrabile, al di là di qualche comunicato stampa ad effetto che lascia il tempo che trova.
Punto a sfavore per la sagra, anche la mancanza di promozione alla manifestazione. Negli anni passati, il presidente della Pro Loco, Luciano Susino, ha curato personalmente la promozione della sagra, pagando le varie testate giornalistiche (televisione e carta stampata) al fine di far conoscere le bontà culinarie della manifestazione pozzallese.
Quest’anno, il vuoto mediatico. Neanche la conferenza stampa di presentazione della sagra. Solo qualche manifesto, sparso per la Provincia, e nulla più. Nessuno ha curato la promozione. E gli effetti si sono visti.
Altro dato scoraggiante. Negli anni passati, Susino ha avuto un valido supporto di promozione grazie alle iniziative come la banda musicale comunale e gli sbandieratori giunti da paesi limitrofi. Una maniera come un’altra per rendere folkloristico l’evento “clou” dell’estate pozzallese. Inoltre, il presidente della Pro Loco ha organizzato, negli anni passati, “l’International Sea Food” con i piatti tipici delle aree vicine alla Sicilia (paella e il cous-cous) al fine di aprire la sagra a nuovi orizzonti culinari.
Quest’anno “solo” tre piatti, con le persone che hanno chiesto le motivazioni della soppressione delle pietanze “straniere”. Nessuno ha saputo dare risposta. Gli sbandieratori e la banda comunale? Nel dimenticatoio. Insomma, si faceva la fila, si mangiava e si andava via. Un pò come succede all’autogrill.
Una sagra nata male e finita peggio, con la sola organizzazione della ditta “Gran Menù” (il cibo servito ha riscosso unanime consenso positivo) a salvarsi nel marasma di quest’anno. Una nota di encomio è da ascrivere agli operatori ecologici del Comune che hanno curato la pulizia del lungomare e del piazzale. Lunedì mattina, non vi era alcuna traccia di sporcizia. Gli eventi “collaterali” alla sagra sono stati apprezzati (da pochi) ma non sono stati pubblicizzati a dovere. La scelta di ubicare la sagra a Raganzino è stata azzeccata.
Troppo poco, però, per parlare di successi per una manifestazione che, da diversi anni, aveva raggiunto consensi di numeri e presenze turistiche e che, quest’anno, ha deluso sotto parecchi aspetti.
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