Cultura
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31/08/2010 09:48

Rosario Bellia e i nastri colorati che curano

Il Taping Kinesiologico stimola i processi naturali corporei di auto-guarigione

di Ellj Nolbia

Maria Grazia Guglielmino Bellia, era nota in paese come Ronna mararazia a conza frazza. Era una donna di stazza imponente, con lineamenti carismatici d’indiana d’America. Scriminatura centrale, dei capelli neri e lunghi, volto quadrato e duro, sguardo profondo. Abitava una grande casa posta su una balza nera, dalle pareti esterne nere. In un paesaggio nero, solo stagionalmente punteggiato da gialle ginestre. Orografia innaturale definita dalla lava rimessa dal vulcano, che si organizzava spontaneamente in spugnose colline. Un paesino sul crinale sud dell’Etna, da dove origina tutta una famiglia e il suo nome. Questa nonna aveva una virtù: cunzava i frazza. Cioè era capace di rimettere a posto problemi ortopedici anche complessi. Guariva empiricamente, per pratica tramandata i malesseri osteoarticolari.

 

Credo in parti uguali al destino preordinato, e alla costruzione dello stesso con determinazione anche inconsapevolmente, anche dall’età adolescenziale. Alcune volte delle pratiche rimangono impresse per poi fuoriuscire spontanee, a volte su memorie incoscienti di gesti remoti, delle passioni nascono nel tentativo di cambiare il fare abituale. Alcune volte sono segni impercettibili, labilmente chiari, ma che hanno bisogno tempo e giusta interpretazione per indicare un cammino.

 

Rosario – il figlio più piccolo, del figlio più piccolo di ronna mararazia – bambino vedeva la nonna praticare guarigioni e assistenza ai sofferenti con rimedi pratici e sono certo una curiosità da quel momento nacque. Per le fratture – dopo averle ricomposte con le mani – la nonna poneva rimedio con stecche di “ferra” irrigidite con stoppa intinta nel bianco dell’uovo. Per altri rimedi le “ventosate” ottenute facendo bruciare un pezzetto di cotone, bagnato prima nell’alcool, dentro un bicchiere ad ampolla poggiato nella parte da curare. La zona interessata, per mancanza d’ossigeno, veniva risucchiata dentro il bicchiere. Bicchiere che la nonna faceva migrare, con il suo passeggero contenuto, secondo traiettorie anatomiche risolutive, da una parte all’altra dell’area secondo esperienza.

 

Rosario, nell’itinerario formativo, dopo le scuole superiori a Siracusa, ha frequentato l’ISEF a Palermo e dopo Fisioterapia a Milano. Specializzato in riabilitazione traumatologica è il fisioterapista dei casi complessi. È da anni il consulto dell’ultima spiaggia. Già atleta di punta della società di atletica leggera Athlon Siracusa – con varie convocazioni in nazionale – come quasi tutti i siracusani era capace di pattinare e come quasi tutti i siracusani ha messo i propri figli sui pattini a rotelle. Così Simone – secondogenito – è stato pluricampione e primatista del mondo nella velocità. Nel seguire il figlio e risolvergli gli inconvenienti da pratica sportiva – apprezzato anche per l’apporto specialistico prestato agli altri atleti del gruppo – è stato chiamato dalla federazione italiana Hockey Pattinaggio (F.I.H.P.) e così da diversi anni è il fisioterapista della nazionale Pattinaggio a rotelle Corsa.

 

Maria Grazia Guglielmino Bellia

Come nasce l’interesse per questa metodica terapeutica?

In uno dei viaggi come fisioterapista della nazionale italiana di pattinaggio a rotelle corsa per i Campionati mondiali, vado in Corea, ad Anyang. In occasione di quella manifestazione ho visto gli atleti coreani gareggiare con particolari bendaggi. Quei bendaggi con nastri colorati non seguivano le traiettorie dei bendaggi funzionali classici. C’era qualcosa di diverso a motivare quell’applicazione. Frequento un corso formativo sempre in Corea, con il medico della nazionale  coreana. Compro dei testi in lingua inglese e coreana, che dopo faccio tradurre. Ne intuisco la validità. Mi appassiono a questa nuova  pratica riabilitativa. Quindi in Italia comincio una collaborazione con  un gruppo di ricerca sull’applicazione del taping elastico.

 

Qual è il principio d’efficacia del bendaggio Taping?

Il  Taping elastico è stato inventato dal chiropratico giapponese Dr. Kenzo Kase, che ha cercato di assistere il corpo, agevolando un processo di guarigione naturale del tessuto traumatizzato. è una tecnica che sviluppa la sua efficacia attraverso l’attivazione dei sistemi neurologico e circolatorio dell’atleta. Questo metodo proviene dalla scienza kinesiologica, che considera l’organismo in maniera  globale e non si ferma ad analizzare il sintomo, ma cerca le cause che lo generano. Questo procedere è possibile mettendo in azione i meccanismi naturali di auto-guarigione, nel rispetto di una visione tridimensionale dell’organismo per superare una miope visione sintomatica. In queste applicazioni ai muscoli non viene attribuito solo il compito di muovere il corpo, ma anche il controllo della circolazione dei fluidi venosi e linfatici, della temperatura corporea.

Taping elastico – come dicevo sopra – riduce il dolore e facilita il drenaggio linfatico tramite il sollevamento della pelle, utilizzando un’azione meccanica. Infatti la superficie corporea coperta da questo speciale nastro forma convoluzioni (effetto vacuum) nella pelle tale da aumentare lo spazio interstiziale. Il risultato è una riduzione della pressione e dell’irritazione sui recettori della pelle. Successivamente e lentamente, la riduzione della pressione permette al sistema linfatico di drenare liberamente.

Dopo anni di esperienza e approfondimenti, ho elaborato una mia tecnica che ho registrato: “taping kinesiologico®” e dato origine ad all’Associazione italiana taping kinesiologico, che cura la realizzazione di corsi di formazione in Italia e all’estero.

Le applicazioni del Taping Kinesiologico® possono aiutare: a ridurre l’infiammazione, la fatica muscolare, ridurre il dolore, aumentare la ROM, correggere la postura, ridurre la possibilità di infortuni, permette al sistema muscolare di aiutare il corpo ad “auto guarirsi” biomeccanicamente.

Stirare la pelle e i muscoli prima di applicare il nastro è essenziale per ottenere l’effetto di convoluzione, che avviene solo quando sulla pelle il tape è applicato in posizione corretta.

Appena il corpo si muove, il tape funziona come una pompa, stimolando continuamente la circolazione linfatica. Quando la tecnica riduce la pressione locale sui recettori del dolore, il dolore muscolare si dovrebbe ridurre.

 

Rosario Bellia medica un’atleta della Nazionale Italiana

 

Quali sono le funzioni base del Taping kinesiologico?

Riassumendo per semplificazione, si possono elencare le seguenti funzioni:

a)    Funzione sensitiva

Diminuzione della pressione sui recettori chimici (riduce l’infiammazione).

– Stimolazione dei recettori meccanici.

– Teoria del cancello-gate control

 

b)    Funzione muscolare

– Ripristino della giusta tensione muscolare.

– Riduzione della fatica muscolare.

– Aumento la contrazione muscolare in un muscolo debole.

– Riduzione dell’eccessiva distensione di un muscolo.

– Riduzione dei crampi e di possibili incidenti.

– Rieducazione dei muscoli.

 

c)     Funzione linfatica

– Aumento della circolazione linfatica e sanguigna.

– Riduzione dell’eccesso di calore nel tessuto.

– Apertura del drenaggio linfatico sotto la pelle (aiuta ad eliminare edema e/o emorragia tra la pelle ed il muscolo).

– Riduzione dell’infiammazione.

– Riduzione del dolore di muscoli ed articolazioni

 

d)    Funzione articolare

– Normalizzazione del tono muscolare e della fascia.

– “Aggiustamento” della dislocazione di un’articolazione causata da accorciamenti muscolari o spasmi (tensione muscolare anormale).

– Aumento del ROM (ampiezza di movimento).

– Riduzione del dolore.

 

Cosa vorresti dire ai lettori di RagusaNews per concludere

L’utilizzo del taping kinesiologico® non è pensato per fermare meccanicamente il movimento dell’articolazione o dei tessuti del corpo. Non ha infatti la forza tensiva per immobilizzare,  può però offrire uno stimolo propriocettivo attraverso la pelle, che provocherà un aggiustamento nei tessuti corporei con un  effettivo miglioramento della stabilità di un’articolazione, e per il drenaggio dei liquidi infiammatori.

Questa tecnica è molto interessante ed efficace, però bisogna rispettare le regole applicative, che non sono difficili da apprendere, ma sono fondamentali per avere il massimo risultato. Risulta determinante che il professionista abbia una formazione seria e qualificata.

La possibilità, che mi è stata offerta dalla nazionale italiana di pattinaggio a rotelle corsa di fare il fisioterapista durante tanti campionati mondiali, mi ha portato lungamente in giro per il mondo e ciò ha permesso un continuo confronto professionale internazionale di alto livello.

La fisioterapia ha avuto, negli ultimi anni, una forte spinta evolutiva, con tecniche e concezioni innovative; il taping kinesiologico® è sicuramente una metodica che migliora l’efficacia dei trattamenti  sia nella traumatologia sportiva che nella fisioterapia generale.

Vi lascio con un simpatico caso:

durante i campionati mondiali di Haining (Cina) 2009, oltre al lavoro svolto con la nazionale italiana, sono stato chiamato ad aiutare atleti di altre nazioni in difficoltà (Iran, Messico, Venezuela, Croazia, Gran Bretagna, ecc.). Però non mi sarei mai aspettato la richiesta di intervento dal Presidente della Federazione della Corea – i miei maestri – quindi molto lusingato ho bendato due atlete (campionesse mondiali, 7 titoli in due). Nella foto di copertina Taping  Kinesiologico ultimato, appunto alla pluri campionessa mondiale della Corea che, in seguito a caduta, aveva difficoltà alla stabilizzazione delle ginocchia e al carico.

 

Conclusioni

Rosario oggi  non vive il desiderio del proprio destino, è artefice della propria sorte, abita il tempo laborioso che lui stesso ha costruito. I cambiamenti di rotta sono stati tanti, ma sappiamo che lungo il cammino gli obiettivi man mano con la passione si schiariscono e con l’efficienza meglio si presentano. Non possiamo sapere se quelle immagini di nonna Maria Grazia all’opera, hanno condizionato il suo cammino, di sicuro una virgola di memoria gli è rimasta. Su quel frammento ha costruito nuova competenza, altra disciplina, rinnovato impegno. Forse oggi la nonna sorriderebbe contenta, perché avvertirebbe un prolungamento, una continuità alla sua pratica innestata, però, su nuovo sapere. Rosario ha nelle sue mani formate, la responsabilità della propria conoscenza che mette a soluzione degli inconvenienti e delle sofferenze altrui.

             Il video

 

www.kinesiobellia.wordpress.com