Scuola
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28/10/2010 22:21

Io, insegnate fuorilegge, vi racconto la scuola

L'istituto Rossellini, detto anche cine-tv, è l'unica struttura statale che forma le maestranze per il cinema e la televisione

di Redazione

Roma – Dopo la riforma Gelmini «mi considero un insegnante fuorilegge. La scuola dove lavoro, l”istituto Rossellini, detto anche cine-tv, è l’unica struttura statale che forma le maestranze per il cinema e la televisione. Ora rischia di scomparire, perché non è stata prevista nel nuovo ordinamento.

Per una volta che una scuola permette di trovare lavoro, il ministro decide di cancellarla. E la mia materia, linguaggio dell’audiovisivo, già non esiste piu, ma io continuo ad insegnarla lo stesso». Lo dice Valerio Jalongo, professore e regista, che presenta in concorso al Festival di Roma “La scuola è finita”, nelle sale dal 12 novembre. I protagonisti della storia, interpretati da Valeria Golino e Vincenzo Amato, sono docenti d’un istituto professionale.

«Quelle di cui parlo sono scuole che al cinema e in tv non vengono raccontate, c’è una specie di rimozione, ma invece interessano il 70 per cento degli studenti. In istituti come il mio, nelle prime classi più della metà degli studenti vengono bocciati». Il problema, spiega, «è che per questi ragazzi l’agente formativo principale è diventato la tv, visto che ci passano davanti gran parte della loro vita. Io ora lavoro con una classe di ripetenti, tra i 14 e i 15 anni.

Dovrei insegnare un’altra materia, teoria e tecnica della rappresentazione grafica, ma mi considero un professore fuorilegge perché invece continuo ad insegnargli la mia, linguaggio dell’audiovisivo, che gli offre la possibilità di capire le nozioni tecniche che imparano, di essere più creativi e di decodificare quello che vedono in tv».

È importante, per Jalongo «cercare di non essere passivi davanti a una televisione che pensa solo all’auditel, e dove anche i telegiornali, invece di parlare dei veri problemi che sono complessi, si focalizzano su qualcosa di pornografico e semplice come il delitto di Avetrana». Mentre ora in Francia, ricorda il regista, «si sta pensando a introdurre l’insegnamento del linguaggio audiovisivo in tutte le scuole, da noi si cancella».

L’esperienza da insegnante di Jalongo è chiaramente alla base di “La scuola è finita”, dove Valeria Golino e Vincenzo Amato (già coppia in “Respiro” di Crialese), sono Daria e Talarico, professori nell’Istituto Pestalozzi di Roma, dove, fra difficoltà e ostacoli quotidiani, si ritrovano a cercare di aiutare un ragazzo difficile, Alex (Fulvio Forti). Il cineasta, membro dei Centoautori e regista l’anno scorso del documentario sulle difficoltà che affronta il cinema italiano, “Di me cosa ne sai”, presentato a Venezia, è pronto ad aderire alla protesta che i lavoratori dello spettacolo porteranno avanti al Festival. «Sono d’accordo con loro – dice a questo proposito – . La protesta non deve più fermarsi».