Il vulcano set di kolossal spettacolari e mastodontici, da «Feudalesimo» (1912) alle «Guerre stellari» di George Lucas (2005)
di Franco La Magna

Più volte ricorrente per la straordinaria composizione morfologica del terreno, le sbalorditive sculture laviche, il paesaggio selvaggio e primitivo delle alte quote, la religiosa e solenne solitudine dei luoghi, il poderoso massiccio dell’Etna si offre a spettacolari e mastodontici kolossal storico-mitologici o a piccole produzioni locali o semplicemente fa da sfondo, lontano e stupendamente paesaggistico, a decine di film girati tra la provincia etnea e quella messinese. Pochi, ma significativi, i titoli del muto. Alle falde dell’Etna, la Roma Film trasborda il “passionale” Feudalesimo (Scene siciliane, 1912) del regista-attore toscano Alfredo Robert, dal dramma “Terra Baixa” del catalano Angel Guiderà. Ambientati e molto probabilmente girati nei pressi di “Torre del Grifo” (“Turrulifu”) gli appassionati e tragici Fra il fuoco e l’amore (1911, Cines) e Il salto del lupo (1913) soggetto di Nino Martoglio, forse anche regista.
Durante il ventennio, sequenze sull’Etna appaiono in Clima puro (1935) primo lungometraggio di fede fascista del regista-documentarista catanese Ugo Saitta, “redenzione di un giovane” che abbraccia gli ideali del duce. Imprecisate zone etnee fanno da cornice allo sconosciuto Trepidazione (1948) di Tony Frenguelli e tra le lave del vulcano muore pazzo di gelosia Rocco nel tragico-sentimentale I figli dell’Etna (iniziato nel 1951, repertoriato nel ’56 e ufficialmente presentato nel ’59) di Salvator Zona, prodotto dalla meteora della OFI (Organizzazione Filmistica Italiana). Sull’Etna – mitica residenza di Vulcano figlio di Giove (1962) di Richard Thorpe – alcune scene del kolossal Barabba (1962) di Richard Fleisher, dal romanzo del premio Nobel Par Lagerkvist, di Sodoma e Gomorra (1963) di Aldrich e La Bibbia (1966, territori di Paternò e Mascalucia) del grande John Huston (nei panni di Noè), supercolosso e superflop di De Laurentis.
Angoscianti deserti lavici affiorano sinistri in alcune opere di Pier Paolo Pasolini, innamorato del crudo paesaggio etneo, a partire dal “religioso” e solenne Il vangelo secondo Matteo (1964), fino al difficile Teorema (1968); quindi nell’estremo e provocatorio Porcile (1969) e nel beffardo e blasfemo I racconti di Canterbury (1972, la sequenza dell’Inferno), tratto da “Caterbury Tales” di Chaucer (interpretato dallo stesso Pasolini), capolavoro della letteratura medievale. Vittima illustre delle orride lave anche il filosofo di Agrigento Empedocle, suicidatosi (secondo la leggenda) precipitando nel cratere dell’Etna, drastica risoluzione dell’eterno contrasto cultura-natura, favola ripresa ne La morte di Empedocle (1986) di Straub.
Sulla provinciale Zafferana-Rifugio Sapienza, giunge anche Nino Manfredi nei panni di un prigioniero italiano costretto a guidare una pattuglia di quattro soldati americani, nella mediocre commedia bellica Rosolino Paternò, soldato (1970) di Nanni Loy, ambientata nella Sicilia del 1943. E ancora l’aspro territorio vulcanico deborda dal mediocre Virilità (1973) di Paolo Cavara (girato tra Taormina e Forza d’Agrò) con Turi Ferro, costretto a rinunciare alla giovanissima e bella consorte (Agostina Belli).
Di ricche vegetazioni e rigogliosi panorami abbonda Un bellissimo novembre (1969) di Mauro Bolognini, ricavato da Ercole Patti; praticamente ignorati, Prometeo in seconda visione (1975) di Kostas Pheris, Fermata Etna (1982) di Klaus Michael Grauber e Sicilia! (1998) della coppia Hulliet-Straub. Proprio sull’Etna la giornalista femminista tedesca Juliane apprende della morte in carcere della sorella terrorista, nel tormentato Anni di piombo (1981, Leone d’Oro a Venezia) di Margarethe von Trotta. Una scena, ad uso colore locale, anche alla “Pescheria” di Catania, sotto l’arco di Carlo V. Etna fantascientifica nell’ignorato Starcrash o Scontro stellari oltre la terza dimensione (1979) di Luigi Cozzi. Di sguincio o in bella mostra l’immancabile “montagna” accompagna le pruriginose commedie del regista catanese Gianni Grimaldi: Un caso di coscienza, Le inibizioni del dottor Gaudenzi, Il fidanzamento, La prima notte del dottori Danieli.
Giacomo Battiato traspone con fantasia la leggenda carolingia e della tavola rotonda sulle alte quote del vulcano, nel favolistico I paladini: storia d’armi e d’amori (1983), “un Excalibur all’italiana”, cantastorie medievali e materia letteraria attinta da Boiardo, Ariosto e Tasso. Dentro il vulcano (o Arriva la bufera, 1993) di Daniele Luchetti, sfrutta l’esplosione di tangentopoli e ricorre ad una pestilenziale e metaforica pioggia di spazzatura su un ipotetico paesino siciliano (il film è girato a Noto). Il vulcano del titolo è l’Etna, le cui lave appaiono in molte scene. Breve sequenza intorno al rifugio Sapienza nel gradevole Separati in casa (1986) di Riccardo Pazzaglia, anche attore, problemi d’una non giovane coppia in crisi. Boschi e vallate del più alto vulcano d’Europa, infiorettate di fiumi e cascate inesistenti, fanno da cornice alla “villeggiatura” forzata della sfortunata monacanda di Storia di una capinera (1993) regia di Franco Zeffirelli, vero e proprio tour con set in mezza Sicilia ed “ovviamente” nel cuore del barocco catanese.
Catturato dalla cruda bellezza delle lave anche il nazional-popolare Carlo Verdone, che porta – su un vecchio duetto Alfa Romeo (fetish degli anni ’60) – il suo Gallo cedrone (1998), appena fuggito con l’insoddisfatta cognatina cieca., spaccato di costumi e mode transeunti. Etna visto dal Teatro Antico di Taormina da Woody Allen in splendida forma e quasi in eccesso di creatività in La dea dell’amore (1998), divertente favola metropolitana sulla “conversione” di una prostituta ed un singolare scambio di maternità e paternità. Batte il ciak sul vulcano Ginostra (o Le volcan, 2002) di Manuel Pradal, mentre una canonica eruzione sgorga nel terzo episodio di Star Wars. Episodio III (2005) di George Lucas, con l’effimero cratere apertosi quasi a ridosso della Casa Cantoniera, ripetuto nella finzione cinematografica ad libitum con stupefacenti effetti spettacolari.
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