Palermo. Il coro di voci bianche dell'Orchestra Sinfonica Siciliana debutta nella stagione 2010-2011 con la partecipazione alla 53ª Settimana di Musica Sacra di Monreale. Martedì 16 novembre alle 21.15, nel Duomo della cittadina normanna, Tonino Battista salirà sul podio per dirigere un concerto dedicato a Giya Kancheli: «Passaggi di tempo».
«Kancheli ha il raro dono di essere abile nel sospendere ogni senso del tempo. Dalla prima nota siamo portati ad abbandonare tutto ciò che è terreno, fluttuando attraverso secoli di musica, come nuvole, verso l'eternità». Così si è espresso il compositore Alfred Schnitke su Giya Kancheli, georgiano che da circa venti anni occupa un posto di rilievo insieme a Pärt e Gorecki per lo sviluppo di una nuova sensibilità artistica legata alla spiritualità religiosa. Kancheli predilige suoni e parole che nascono e muoiono dal silenzio, da quel paesaggio interiore notturno che si oppone al grido di rabbia suscitato dalle atrocità e dalla violenza (lo stesso Kancheli è stato costretto a lasciare la sua terra dilaniata dalla guerra civile). Alla serata partecipa anche, come voce solista, Franco Battiato, da sempre attento osservatore della cultura orientale. Exil, Psalm 23 per soprano e orchestra (rispettivamente Alda Caiello e PMCE - Parco della Musica Contemporanea Ensemble) e Little Imber (una prima italiana): sono i tre brani in ascolto al Duomo e che vedranno la partecipazione del Coro Nazionale Popolare Georgiano Rustavi, del Coro di voci bianche dell'Orchestra Sinfonica Siciliana diretto da Fabio Ciulla e della voce bianca solista Benedetta Malvagna. L'ingresso è gratuito.
Giya kancheli è nato a Tblisi il 10 agosto 1835, è il compositore georgiano vivente più importante e figura di primo piano nel panorama musicale contemporaneo. Ha studiato composizione con I. Tuskiya al Conservatorio di Tbilisi. Dopo la laurea ha lavorato come compositore indipendente, cosa abbastanza inusuale nell'ex Unione Sovietica. Le musiche di Kancheli, fortemente spirituali in natura sono piene di immagini e presenze ossessionanti, colori e tessiture varie, contrasti e climax fortissimi. La sua musica disegna ispirazioni dal folclore georgiano e canta con emozione; è concepita drammaturgicamente con una forte amara verità ed un espansivo senso di tempi musicali. Uomo di integrità artistica senza compromessi, Kancheli è stato definito dal compositore russo Rodion Shchedrin, «un asceta con temperamento di un massimalista, un Vesuvio compresso». Nel 1960 Kancheli è stato definito rappresentante dell'«avanguardia sovietica», anche se si è dedicato allo sviluppo di uno stile musicale personale basato su formule semplici che si ritrovano nella musica di diverse epoche, in antiche canzoni popolari e in certa musica contemporanea. Paradossalmente esistono tratti moderni ed arcaici nella sua musica, come certi elementi che sono familiari perché ci ricordano ciò che abbiamo ascoltato prima e quelli che sono veramente originali. Più noto come compositore di opere sinfoniche, Kancheli ha scritto sette sinfonie, concerti per vari strumenti, un'opera e parecchia musica da camera.
di Redazione
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