La prima volta in teatro per l'attrice modicana
di Redazione

Torino – È una piccola chicca la «Signorina Giulia», visto l’altra sera in prima nazionale al teatro Carignano di Torino, interpretato da una sensuale Valeria Solarino qui al suo debutto teatrale, dopo sette anni di cinema, per la regia di Valter Malosti.
Diafana, magrissima, elegante, antica e modernissima, con un abito sottoveste vedo-non vedo, e gli stivali alla texana, la torinese Solarino ha interpretato con leggerezza e maestria la parte non facile di Giulia, la figlia del conte, che, nella «Notte di mezza estate», la Midsommarnatten, si fa sedurre dal servo Jean rovesciando tutti i modelli esistenziali dell’epoca, nonchè il gioco del ruolo in amore tra il maschio e la femmina.
Per il 1888, quando il grande scrittore svedese August Strindberg la scrisse, fu un’opera assai scandalosa.
«La grande trasgressione di questo testo oggi – ha detto la Solarino – è parlare dell’intimità delle persone, è entrare nell’io profondo. Come facevano le tragedie classiche, come fecero Strindberg e tanti altri e come si fa poco oggi».
Lo spettacolo è uno dei più attesi del cartellone del Teatro Stabile di Torino, già sold out in tutte le recite, fino al 23 gennaio e richiesto da numerosi teatri in cui andrà in tournée, a cominciare dal teatro Piccinni di Bari dal 26 al 30 gennaio.
Un successo «annunciato», si può osare, considerato che Valeria Solarino è una delle star emergenti del cinema italiano, ma anche meritato. Malosti voleva da tempo mettere in scena questo straordinario testo drammatico, un ever green qui reinterpretato con una regia moderna, regolata dalla musica, protagonista assoluta, e accorciato rispetto alle molte versioni viste in passato (non ci sono per esempio le consuete scene di festa lungo la notte) per arrivare alla durata di un’ora e mezza come voleva lo stesso Strindberg. Sulla scena ci sono infatti, con la scenografia della roncognana Margherita Palli, «solo» i tre attori, Solarino, Malosti, nel ruolo di Jean e Viola Pornaro, in quello della serva Cristina innamorata di Jean.
Per Solarino, siciliana d’origine, si tratta di un appuntamento importante, di un cercato ritorno al teatro dopo aver fatto proprio a Torino, la Scuola di Teatro dello Stabile, nel 2003, diretta da Mauro Avocadro.
«È un ruolo al limite della pazzia – ha commentato – in cui i gesti e le parole arrivano all’estremo, in cui la passione amorosa si fonde con l’istinto primordiale della morte, della violenza, della sopraffazione sull’altro».
Un’ attrice, la Solarino, amata dal pubblico e dalla critica che presto sarà sul grande schermo in tre nuovi film, «Vallanzasca», di Michele Placido, dal 21 gennaio, «Manuale d’amore tre», di Veronesi, dal 25 febbraio e nel film «Ruggine» di Daniele Gaglianone, a fianco di Stefano Accorsi e Valerio Mastrandrea, in data ancora da definirsi.
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