Inchiesta della Finanza
di Redazione


Modica – “Ma lei lo conosce Piero Guccione?”
Aristide Poidomani è il dottore commercialista modicano che da qualche anno cura il 740 del maestro di Scicli.
“Ma lei ce lo vede Piero che fa una cosa contro legge?”, sorride dall’altro lato del telefono il contabile che condivide il nome con un altro modicano famoso.
“Siamo sereni, siamo sotto accertamento tributario da parte della Finanza, che riferisce di una movimentazione, nel conto corrente di Piero, di prelevamenti e versamenti che nulla hanno a che vedere con la sua attività professionale. Per l’80% quei movimenti bancari riguardano altro. Se io verso diecimila euro, e poi prelevo diecimila euro, non ho sottratto al fisco ventimila euro. Il conto fa zero, non fa venti, mi capisce?”
“L’agenzia delle entrate ci ha concesso un tempo lungo, come è giusto che sia, per portare tutte le carte giusiticative di tali movimenti. Nessuna evasione fiscale, per carità, si risolverà tutto in una bolla di sapone. Siamo tranquillissimi”.
E Piero, che fa Piero?
“E che potrebbe fare? Oggi l’ho sentito. Ha sorriso. Mi ha detto che lui dipinge. Doveva dipingere e non aveva tempo da dedicarmi, a me e alle mie noie”.
Il maestro sciclitano, amato da Renato Guttuso, è stato intento, tutto il giorno, a tracciare una linea d’orizzonte, che dividesse in maniera impercettibile il segno del mare da quello del cielo.
Per la cronaca, non ha neanche nominato un legale.
Il comunicato della Finanza
Artisti e professionisti nel mirino delle Fiamme Gialle, continuano le indagini tese al recupero a tassazione dei maggiori redditi e patrimoni sottratti alla imposizione.
Un noto artista locale, di fama e caratura internazionale, è stato sottoposto a controllo fiscale dai verificatori fiscali della Tenenza di Modica. Gli accertamenti hanno mirato alla ricostruzione del reddito di lavoro autonomo effettivamente prodotto dall’artista. Anche utilizzando internet i militari della Guardia di Finanza hanno individuato le case d’asta e le gallerie artistiche che avevano esposto o venduto le opere dell’artista. In questo modo è stato evidenziato il reale valore delle opere e confrontato con le dichiarazioni prodotte facevano risultare una evidente evasione. Ad accertarlo, in via definitiva, sono state poi le indagini finanziarie che hanno portato alla scoperta movimentazioni bancarie per circa 700.000,00 euro in tre anni, che il professionista, non è stato in grado di giustificare. Tali somme sono quindi state considerate redditi e sottoposte a tassazione.
Nel corso dell’ attività ispettiva sono state rinvenute, tra l’altro, talune fatture emesse nei confronti di soggetto residente in San Marino, che com’è noto ha una legislazione fiscale particolare, che come esportazioni non erano assoggettate al regime iva. Queste, a seguito degli accertamenti svolti dal Reparto, venivano invece recuperate a tassazione in quanto ritenute riconducibili a prestazioni rese nel territorio nazionale e, quindi, soggette all’imposizione.
Inoltre, al termine delle operazioni di controllo l’artista è stato catalogato dai finanzieri come “evasore paratotale”, per gli anni 2009 e 2010, in quanto l’ammontare dei compensi ricostruito dai finanzieri è superiore al 50% rispetto a quello dichiarato.
L’attività rientra in un ciclo di controlli indirizzati a colpire l’evasione fiscale che si annida tra i professionisti e gli artisti, ciò proprio per tutelare i contribuenti onesti e per salvaguardare e proteggere dalla concorrenza.
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