Scicli - «Swept away by a Sicilian symphony» così titola il quotidiano inglese «The Independent» il lungo articolo di Harriet O'Brien cogliendo la sensazione provata dalla giornalista «travolta da una sinfonia siciliana» nel descrivere Scicli (precisandone la pronuncia in «shickly») come un villaggio medievale che potrebbe essere il set di un'opera lirica.
La giornalista sceglie via Francesco Mormina Penna e ne descrive dettagli ed emozioni: «Amid all the swirl o wrought-iron balconies and flamboyant stonework, I half expected a window to fling open and an impassioned soprano to lean out giving full voice to an aria. Even though it was bustling with contemporary café life on Saturday evening, Via Francesco Mormino Penna looked surreally like an opera stage set». E proprio passeggiando su quelle antiche pietre, Harriet si aspetta quasi che da una di quelle finestre che si affacciano sui suggestivi balconi barocchi, si levi alta la voce di un soprano, consacrando la surrealità di un'atmosfera che resiste inalterata al passaggio di piccoli gruppi in un freddo sabato sera invernale. La giornalista documenta il suo viaggio a partire dall'arrivo all'aeroporto di Catania e, in quelle due ore di strada per raggiungere Scicli, i suoi occhi spaziano nel Val di Noto e ne colgono l'azzurro del cielo, il luccichio del sole e il barocco emanata dall'architettura risorta dalle ceneri dal terribile terremoto del 1693. La citazione sull'ingresso nei siti della World heritage list nel 2002 sottolinea la bellezza di luoghi preziosi per il visitatore e l'umanità intera.
E come dimenticare l'ufficio del commissario Montalbano ospitati nella stanza del sindaco di Scicli? Scrive Harriet O'Brien: «That town hall would look familiar to any viewers of the Montalbano television series (based on the novels by Andrea Camilleri), which has been helping to put Scicli and south-east Sicily firmly on the tourist map. On screen the building is the bullish detective's police station».La serie televisiva ha impresso il Sud est della Sicilia e Scicli nelle mappe turistiche per questo quegli angoli sembrano familiari a quanti hanno seguito la fiction.
Il tour della giornalista inglese prosegue a Ragusa Ibla. Qui racconta della scissione delle due Raguse e si sofferma su Palazzo Cosentini, le chiese di San Giuseppe e Santa Maria dell'Idria e sui giardini iblei:«I marvelled at the splendid balconies of Palazzo Cosentini, supported by intricately carved corbels. I admired the wedding cake façade of the church of San Giuseppe and the lovely bell tower of Santa Maria dell'Idria, topped with a little blue dome. Perhaps best of all was Giardino Ibleo at the foot of town, a beautifully planted public space with an impressive avenue of palms and walkways offering staggering views over the craggy countryside beyond». Una visita lungo la costa, porta la giornalista inglese da Donnalucata a Pozzallo. Il suo sguardo accarezza spiagge, mare, vegetazione e ne coglie i suoni: «Only the most melodiuos of arias, - conclude nel suo articolo -came the reply».
La Sicilia